Esistono molti modi per allontanare la cattiveria, la sfortuna e il malocchio che provengono, generalmente, dall’occhio cattivo delle persone.
Ma in Basilicata esiste un paese che, si dice porti sfortuna solo nell’essere nominato: Colobraro.
La leggenda narra di molteplici episodi, testimoniati dagli anziani del paese, secondo cui, le peggiori sciagure si sono abbattute su chi aveva avuto l’ardire di pronunciare il nome del piccolo borgo. Per questo, da sempre, Colobraro è conosciuto in terra Lucana, semplicemente come “quel paese”, una sorta di Innominato manzoniano che incute terrore anche da lontano.
Eppure, gli abitanti del comune innominabile, non si sono mai arresi a questa nomea ignobile e, ormai da diversi anni, hanno ideato un modo per scacciare la sfortuna: festeggiarla con spettacoli teatrali che strizzano l’occhio alla scaramanzia.
Infatti le esibizioni itineranti, si svolgono proprio nelle viuzze di Colobraro, le donne sono vestite perlopiù da maciare e invitano la gente ad acquistare amuleti fatti a mano che allontanano l’invidia e la cattiveria.
Questo appuntamento, geniale e folkloristico, è diventato un punto cardine dell’estate colobrarese che ha fatto di una vecchia diceria, un modo intelligente per scacciare la sfortuna dalle proprie radici.