Quando Carlo Paterno nacque, il 5 agosto 1878 a Castelmezzano, intorno a lui vedeva solo i magnifici picchi delle Dolomiti Lucane che si allungavano verso il cielo. Né lui, né i suoi genitori si aspettavano che, nel volgere di pochi anni, si sarebbero abituati a una skyline completamente diversa che quello stesso bimbo, tra l’altro, avrebbe un giorno contribuito a creare. A New York, nel luogo in cui la modernità stava per esplodere.
Carlo era il terzo di sette figli e suo padre, Giovanni, era un piccolo costruttore. La sua vita scorreva tranquilla e relativamente agiata. Ma nel 1880 cambiò tutto: dopo il devastante terremoto del 1857, un’altra scossa fece tremare la Basilicata distruggendo un importante lavoro immobiliare dei Paterno in via di realizzazione. La famiglia era sul lastrico. Tutte le risorse, impegnate in quest’unico progetto, erano, infatti, andate in fumo. Come spesso accadeva in quegli anni, la risposta sembrava solo una: emigrare.
Nel 1885, Carlo era già negli Stati Uniti dove tutti lo chiamavano “Charles”. La città di New York, intanto, cresceva intorno a lui, sperimentando una fase di sviluppo immobiliare e architettonico senza precedenti in cui anche suo padre riuscì, in qualche misura, e inserirsi.
Ma nel 1899, quando tutto sembrava andare per il meglio, poco dopo aver preso la laurea in medicina alla Cornell Medical School, Charles affrontò la morte del genitore e non poté fare altro che prendere in mano l’impresa di famiglia, abbandonare la carriera da medico, e specializzarsi in edilizia residenziale di lusso. Ebbe così inizio la sua ascesa nell’Upper West Side di Manhattan.
Il 23 novembre 1907, mentre gli Stati Uniti facevano i conti con una terribile crisi, Paterno festeggiò nello stesso giorno la nascita di suo figlio (anche lui chiamato Charles) e l’inizio dei lavori per l’Hudson Castle, un castello in stile liberty sul fiume Hudson. Nel 1924, fu la volta dell’Hudson View Gardens, in cui avrebbero abitato 354 famiglie, un complesso che ricordava un villaggio inglese medievale.
Molti altri fabbricati della Grande Mela furono edificati proprio da lui. Il suo nome, però, è legato soprattutto al Castel Village. Costruito al posto dell’Hudson Castle, è costituito da cinque torri cruciformi di 14 piani con prati aperti e vista sul fiume. Un complesso che ha ricevuto la certificazione di eccellenza per il design da parte dell’American Institute of Architects (AIA).
Il giorno della sua inaugurazione, nel 1939, la stampa e l’allora sindaco di New York, Fiorello Laguardia, definirono quest’uomo di Castelmezzano, senza retorica, “un incontrastato genio immobiliare”.