Negli anni ’50, quando i bambini si ammalavano e la febbre iniziava a salire, esisteva un rimedio utile e senza alcun effetto collaterale.
Se si pensa al classico paracetamolo si commette un grave errore, così come immaginare l’intervento di un medico, dato che in quegli anni trovare un sanitario nei piccoli paesini lucani, non era affatto semplice.
Così quando la situazione peggiorava, la vecchia saggia di turno, conferiva con i genitori del piccolo sventurato, in preda ormai alle convulsioni, suggerendo loro un modo infallibile per allontanare il male dal suo corpo. Avvolgerlo in una coperta rossa e lasciarlo per terra per qualche tempo: questa la soluzione che avrebbe permesso al bimbo di guarire.
Il connubio colore rosso e durezza del pavimento rappresentavano la pozione magica contro ogni male possibile. Così, capitava sovente, che questo rimedio si rivelasse più efficace di una puntura e il bambino, dopo qualche ora, poteva tornare a camminare e a sorridere tra le braccia della proprio madre.