Il 7 ottobre 1882 Giovanni Pascoli inizia ad insegnare latino e greco a scuola. E comincia dal Liceo ginnasio “Duni” di Matera, dove resterà per due anni.
«Sono a Matera sin dalle ore prime antimeridiane del 7. Arrivai all’una dopo mezzanotte, dopo molto trabalzar di vettura, per vie selvagge, attraverso luoghi che io ho intravisto notturnamente, sinistramente belli.(…) Una città abbastanza bella, sebbene un poco lercia»: il poeta racconta così il suo arrivo a Matera in una lettera indirizzata alle sue sorelle Ida e Maria.
È proprio la lontananza dalla famiglia che Giovanni Pascoli soffre maggiormente durante il suo periodo di permanenza nella città dei Sassi. Ma le sue frustrazioni proseguono negli anni, soprattutto per la constatazione del fatto che la cultura fosse una “cosa per pochi”. Non a caso, più volte gli capita di sottolineare la quasi totale assenza dei libri nella biblioteca del Liceo.
Tra i suoi alunni, con cui scambiava anche delle lettere, c’è anche il filologo materano Nicola Festa che, grazie proprio all’influenza del suo professore, scopre la sua passione verso questa materia.
Nonostante questo rapporto di amore e odio con la città dei Sassi, molti anni dopo Pascoli ebbe a dire che «delle città dove sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia».