È il 4 marzo del 1678 e a Venezia un terribile terremoto sta spaventando la popolazione. Mentre la terra trema, il gemito di un bambino appena nato, strappa un sorriso alla madre pronta ad accoglierlo tra le proprie braccia.
In questo momento così dolce, nessuno, neanche Camilla, nome della giovane neo mamma, sa che il piccolo pargolo appena nato, sarà uno dei musicisti più conosciuti di tutto il mondo: Antonio Lucio Vivaldi.
Camilla è la figlia di Camillo Calicchio, un sarto lucano che, per scongiurare la morte certa a causa della peste, ancora giovanotto parte per il nord Italia, lasciando per sempre la sua Pomarico, piccolo comune in provincia di Matera.
Purtroppo la peste ha decimato la popolazione ma anche la possibilità di trovare lavoro come sarto, infatti nessuno può permettersi un abito nuovo e neanche la possibilità di rattopparne uno usato. Perciò, nonostante il dispiacere di abbandonare la propria terra natia, Camillo raggiunge Venezia nel 1650 e qui, nello stesso anno sposerà Giovannina Temporini (madre di Camilla).
Dell’adolescenza e, in generale, della vita famigliare e privata di Antonio Vivaldi non si conosce molto. Pertanto è difficile sapere se è mai venuto a conoscenza del fatto che nelle sue vene scorresse anche sangue lucano oppure no.
Ma è piacevole immaginare che nonno Camillo gli abbia raccontato della lontana terra di Basilicata come una terra magica e piena di colori, dove la foresta più selvaggia si fonde con il mare e dove le montagne sfiorano il cielo e l’aria profuma di natura incontaminata.
E magari, proprio mentre ascolta i racconti di suo nonno, Antonio compone le note de “Le quattro Stagioni”.