Il Vulture è un vulcano spento d’incomparabile bellezza. La natura intorno è lussureggiante, la sua agricoltura è fiorente e favorisce la produzione di alcuni prodotti eccellenti come il vino e l’olio. Ma è dalle sue rocce vulcaniche che nasce la vera ricchezza di questo monte e dell’intera Basilicata: è proprio da qui, infatti, che sgorgano molte delle acque minerali più famose d’Italia. Si stima siano oltre un miliardo i litri imbottigliati tra le aree del Vulture e del Pollino zone che custodiscono il 30% delle riserve idriche nazionali, un bene prezioso, il più importante di tutta la regione.
Ai piedi del vulcano, i terreni offrono mix straordinari di minerali che confluiscono nell’acqua. Con una generosità sfavillante, la natura in questo territorio ha messo a disposizione di persone e animali una varietà estrema di oro bianco: si può scegliere tra quelle poco mineralizzate e povere di CO2 e quelle con acque altamente mineralizzate e ricche di CO2. Sorgono spontaneamente in più punti del monte. Sono piccole sorgenti d’alta quota oppure falde più ampie ubicate alla base dell’apparato vulcanico. Da secoli, rappresentano una manna per contadini, pastori, viandanti ma anche per la flora e la fauna selvatica. Un bene luminescente e pregiato messo a disposizione di tutti.
Sebbene l’acqua sua insapore, la sua freschezza è ineguagliabile. In estate, bagnare le labbra a uno dei fontanili del Vulture è l’epilogo più atteso di qualsiasi escursione.