E’ l’8 maggio 1863 a Calitri un gruppo di briganti, capitanati da Carmine Crocco, sta combattendo contro gli Ussari di Piacenza.
Al conflitto prendono parte non solo gli uomini, ma anche donne che, per seguire i propri amati, si donano a loro completamente.
Tra queste donne, una più delle altre, è attiva e vicina al proprio uomo: Maria Giovanna Tito, amante proprio di Carmine Crocco.
Maria Giovanna nasce a Ruvo del Monte e, proprio dopo un terribile saccheggio da parte dei briganti tra cui lo stesso Crocco, verrà rapita e portata via dal suo paese natale e sarà costretta a seguire il suo aguzzino. Col passare del tempo, misteriosamente Maria Giovanna si innamora di Crocco, al punto tale da diventare una brigante, feroce, spietata e affamata di vendetta.
Il suo soprannome è “la iena” ed è evidente che gli insegnamenti del suo maestro, su di lei hanno funzionato molto bene.
Quella di oggi è solo una delle battaglie in cui la Tito è in prima linea per combattere al fianco dell’uomo amato. Uomo a cui non smetterà mai d’essere fedele, neanche quando lui la lascerà per un’altra donna.
Maria Giovanna terminerà la sua “carriera” brigantesca solo nel 1864, quando sarà tradita dalla sua collega Filomena Pennacchio che la farà arrestare.
Oggi, a Ruvo del Monte, i discendenti della Tito hanno voluto cancellare ogni traccia di questa donna che ha contaminato col sangue il proprio nome. Infatti, fingendo uno sbaglio all’anagrafe, la famiglia Tito ha cambiato il proprio cognome con Tita. Un segno così importante che risuona forte come un colpo di pistola.