23 ottobre 1745: il dottor Francesco Federici acquista, per duemila ducati, con atto del notaio Francesco Saverio Arezza di Montalbano, la masseria castello di Recoleta, in agro di Scanzano Jonico (Matera), unitamente a trecentocinquanta tomoli di terre circostanti.
Di questo misterioso castello non si conosce molto, prima di questa vendita. La sola notizia pervenuta è che, intorno al 1123, ci hanno vissuto dei monaci.
Dunque, la vera storia di queste mura comincia con la famiglia Federici, soprattutto quando al dottor Francesco e sua moglie, si aggiunge il loro bambino. La leggenda popolare narra, infatti, che il singolare nome Recoleta, derivi proprio dalla storia che lega il piccolo Federici con la terra che l’ha visto nascere.
Il bambino è affetto da una grave malattia e tutti i medici che lo visitano non danno alcuna speranza: morirà.
I contadini, che coltivano i terreni per conto del barone, fanno visita al piccolo quotidianamente. Ma un giorno una signora afferma che solo un’erba dal gusto deciso e un po’ amaro può salvarlo.
Dopo diversi fallimentari tentativi, di rianimare il piccolo con le erbe, ecco arrivare un coltivatore con un tozzo di pane e un po’ di rucola sopra.
L’uomo fa mordere il pane al bambino e, amareggiato, va via.
Dopo poco il contadino sente gridare il suo nome a gran voce e, convito di dover andare a porgere le sue scuse al dottor Federici e a prendersi la giusta punizione per avergli ucciso il figlio, si reca al castello. Invece, giunto qui, viene accolto dagli abbracci e travolto dalla gioia della famiglia Federici che, da oggi, ha accanto a sé un figlio sano.
La pianta miracolosa era proprio la rucola.
Da questo giorno, nei campi intorno al castello sarà per sempre coltivata la rucola e il nome del borgo sarà proprio quello di Recoleta.