Ambrato e dai riflessi verdi, il Vùlture DOP è diverso da ogni altro olio, e racconta la campagna da cui proviene.
Un olio che racconta la terra. Così può essere descritto l’Olio Extravergine di Oliva Vùlture DOP, prodotto che si distingue per il suo sapore dolce, lievemente amaro e con un leggero retrogusto piccante. Un gusto che deriva dal territorio a cui appartiene, le pendici dell’antico vulcano spento Vulture, e dalla varietà di oliva autoctona Ogliarola del Vulture. Per ottenere il marchio di Olio Extravergine di Oliva Vùlture DOP, il prodotto deve seguire delle regole ben precise dettate dalla Disciplinare che ne regola la produzione. Prima di tutto, la frangitura deve essere composta per almeno il 60% dall’oliva Ogliarola, ma è concessa l’aggiunta (non superiore al 40%) di altre varietà locali come le cultivar Coratina, Cima di Melfi, Palmarola, Provenzale, Cannellino, Rotondella, Nocellara, la poco conosciuta Ladolia e le più diffuse varietà Leccino e Frantoio.
Grazie a questa particolare combinazione gli oli Vùlture Dop hanno un profilo distintivo che li rende diversi da tutti gli altri presenti in commercio. Merito anche del territorio su cui crescono gli uliveti, le pendici dell’ex vulcano Vulture, una terra fertile e dal microclima particolare, ad un’altitudine tra i 400 e i 700 metri. Per i comuni produttori di oli Vùlture Dop – Atella, Barile, Ginestra, Maschito, Melfi, Rapolla, Rionero in Vùlture, Ripacandida e Venosa – l’olivo non è solo una risorsa economica, ma un elemento che caratterizza l’identità paesaggistica e ambientale del territorio fin dai tempi più antichi. Produrre l’olio non è solo un’attività commerciale, ma un modo di raccontare la propria terra, la campagna, la tradizione contadina. Il Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Protetta per l’Olio Extravergine di Oliva Vùlture è nato proprio con questo scopo: raccogliere la maggior parte dei coltivatori, dei frantoiani e dei confezionatori e costituire un’unica realtà, finalizzata alla difesa e alla promozione dell’olio.
Secondo il Disciplinare, la raccolta delle olive (mai quelle cadute in terra o sulle reti), deve essere effettuata a partire dall’inizio dell’invaiatura fino al 31 dicembre e la produzione non può superare mai le 8 tonnellate per ettaro più il 20% nelle annate di carico. Le olive devono essere lavorate entro 24 ore dalla raccolta, con divieto assoluto di usare azione chimica, biochimica e meccanica. Una volta pronto, l’olio deve essere conservato in ambienti freschi e al riparo dalla luce e consumato entro 4-6 mesi dalla spremitura per gustarlo nel suo periodo di massima espressione. Dal punto di vista gastronomico, l’Olio Extravergine di Oliva Vùlture DOP dà il suo meglio nei piatti tipici della cucina lucana, in particolare su paste fatte in casa e carni, ma può essere usato come condimento in qualsiasi tipo di preparazione. Grazie al suo sapore particolare, è ottimo degustato da solo su pane croccante, pizza o focaccia.