Anche la Basilicata ha il suo olio IGP: l’Olio Lucano racconta la sua terra d’origine e incanta tutti con il suo gusto dalle note aromatiche. L’armonia tra le note olfattive e gustative è la caratteristica più spiccata dell’Olio Lucano, extravergine d’oliva prodotto in Basilicata e dal 2020 insignito del marchio IGP. Merito della qualità della materia prima con cui viene prodotto artigianalmente dalle numerose aziende lucane, del suo particolare sapore aromatico e dalla sua storia antica. Già il poeta Orazio, nato nel 65 a.C., decantava i pregi delle coltivazioni di olive della Basilicata, anche se il nome con cui lo conosciamo oggi, l’Olio Lucano, è nato solamente negli anni Ottanta.
Caratterizzato da un colore compreso tra verde e giallo, l’Olio Lucano IGP si presenta con un profumo fruttato medio e un sapore amaro medio e piccante-medio, con note aromatiche di erba fresca, carciofo, pomodoro, mandorla e mela. Queste caratteristiche organolettiche lo rendono un ingrediente ideale per pasta, verdure, carne e pesce, ma anche ottimo da essere gustato da solo su pane, pizza e focacce.
Per essere definito Olio Lucano IGP, il prodotto deve seguire le indicazioni e il Disciplinare di Produzione consultabile sul sito della Regione Basilicata. Prima di tutto la zona produttiva delle olive destinate a ottenere l’Olio Lucano IGP deve coincidere con l’intero territorio amministrativo della regione Basilicata. Fondamentale poi che l’olio venga estratto da alcune varietà specifiche di olive, usate da sole o congiuntamente: Acerenza, Ogliarola del Vulture (sinonimi: Ripolese o Rapollese, Ogliarola di Melfi, Nostrale), Ogliarola del Bradano (sinonimi: Comune, Ogliarola), Maiatica (sinonimi: oliva di Ferrandina, Pasola), Nociara, Ghiannara, Augellina, Justa, Cornacchiola, Romanella, Carpinegna, Faresana, Sammartinengna, Spinoso, Cannellina, Cima di Melfi, Fasolina, Fasolona, Lardaia, Olivo da mensa, Orazio, Palmarola, Provenzale, Racioppa, Roma, Rotondella, Russulella, Scarpetta, Tarantina, Coratina, Frantoio, Leccino. Possono inoltre concorrere altre varietà fino ad una percentuale massima del 20%.
Il Disciplinare regola anche la fase produttiva dell’Olio Lucano, che deve essere estratto entro 48 ore dalla raccolta delle olive, da effettuare tra il 15 settembre e il 30 gennaio manualmente o con mezzi meccanici. Una volta raccolte (mai quelle cadute a terra o sulle reti protettive), le olive devono essere trasportate e conservate con cura in contenitori che ne consentano l’aerazione e, prima della molitura, vanno lavate e defogliate. La resa media delle olive in olio non può superare il 22% mentre la conservazione del prodotto finito dovrà avvenire in recipienti di acciaio inox perfettamente puliti.