In alcuni comuni del Parco Nazionale si coltiva tutto l’anno una particolare varietà di legume, dal sapore dolce e dall’utilizzo versatile. È il lupino del Pollino, entrato per gusto e tradizione tra i prodotti PAT italiani.
Tra i monti e i prati del Parco Nazionale del Pollino cresce un legume speciale: antico e gustoso, è diventata una vera caratteristica dei comuni della zona, entrando di diritto a far parte dei prodotti tradizionali a marchio PAT della Basilicata. Si tratta del Lupino del Pollino, un vanto dei comuni del parco, in particolare di Francavilla in Sinni e Terranova di Pollino.
Conosciuti fin dall’epoca dei Romani, i lupini sono un cibo molto ricco e nutriente, da sempre considerato “cibo dei poveri” alla stregua dei fagioli e degli altri legumi. Oggi sono diventati uno snack gustoso, da sgranocchiare durante gli aperitivi o nelle fiere di paese e nelle sagre. O anche un ingrediente molto apprezzato per minestre e minestroni. Tra tutte le varietà di lupini presenti in Italia, il Lupino del Pollino è particolarmente amato per il suo sapore avvolgente e per il suo aroma particolare. La pianta da cui nasce si è adattata molto bene alle caratteristiche territoriali del Parco Nazionale del Pollino, essendo un arbusto molto resistente anche alle temperature più estreme.
Nei comuni del parco specializzati nella produzione del Lupino del Pollino la semina avviene con la tecnica “a spaglio” nel mese di settembre, dopo una buona erpicatura dei terreni. Il periodo di raccolta avviene tra luglio e agosto e i lupini possono essere raccolti a mano con macchine apposite. Dopo la raccolta il seme, tipico per la forma circolare appiattita e per la colorazione crema, deve attraversare diverse fasi: prima di tutto viene lavato e lasciato in ammollo, processo che rende poi il lupino del suo classico colorito giallo accesso, e poi viene cotto. Il Lupino del Pollino, al naturale, ha un retrogusto amarognolo, quindi per eliminarlo il legume viene messo in salamoia.
Una volta terminato il processo, il Lupino del Pollino viene messo sul mercato con due modalità. Si trova in salamoia, un sistema di conservazione che mantiene il prodotto fresco in barattolo e che, proprio per questo, è quella più diffusa in commercio. Oppure si può trovare disidratato: in questo caso il legume è stato asciugato e lasciato riposare fino al momento del consumo dentro sacchi di iuta riposti in ambienti areati e asciutti. In questa modalità il lupino ha una durata maggiore e una più alta conservazione delle sue caratteristiche nutrizionali.
Dal punto di vista gastronomico, il Lupino del Pollino è ottimo da gustare da solo come snack. In alternativa è un ingrediente delizioso per zuppe e minestroni, ma risulta anche molto gustoso frullato, come base per polpette o burger di legumi, oppure unito ai ceci per preparate l’hummus.