Quando si visita un paese, o una città, capita che la toponomastica sia la testimonianza del vissuto di un luogo e ne raccolga la memoria storica.
È questo il caso dell’attuale Piazza del Plebiscito a Corleto Perticara, un comune della provincia di Potenza immerso nell’Appennino Lucano. Situata nello spazio antistante a quello che era un castello, eredità dell’epoca feudale e testimonianza dell’alternarsi dei Signori anche in questo territorio, vi era l’antica Piazza del Fosso, antico nome del luogo, così chiamata in quanto assurgeva alla convenzionale funzione difensiva di fossato.
Il cambio di nome ha segnato, però, anche un cambio di paradigma nella storia del paese lucano: dalla dominazione borbonica, di cui la vecchia denominazione era figlia, a un’Italia unita. Dal “fosso”, che richiamava il fossato del castello, al “plebiscito”, quello corletano.
Il plebiscito cui fa riferimento la toponomastica del luogo è quello del 16 agosto 1860. Mancavano diversi mesi dalla proclamazione dell’Unità d’Italia, che sarebbe stata sancita il 17 marzo 1861, quando Corleto Perticara diventò il centro propulsore dell’insurrezione lucana, il paese in cui, in anticipo rispetto al resto del Sud della penisola, si dichiarò l’annessione al futuro Regno d’Italia e la caduta dei Borboni. Qui il comitato locale, tra cui si ricorda Carmine Senise, in contatto con i patrioti a Napoli, orchestrò il plebiscito.
La Basilicata si trovava in una posizione strategica, era una terra di confine tra i territori meridionali, e si ritenne che fosse la prima regione pronta a insorgere. Il 16 agosto fu una giornata storica: il popolo si riversò in Largo Castello per proclamare la fine dell’era borbonica. Corleto dichiarava così l’annessione all’allora Regno di Sardegna e, durante una cerimonia solenne, le murge dall’alto osservarono l’arrivo dei garibaldini attraverso il portico che si sarebbe poi chiamato “Sopportico della Bandiera” con il tricolore cucito a mano dalle donne del posto. Nonostante il suo ruolo di antesignana per la realizzazione dell’unità nazionale, negli anni successivi anche Corleto Perticara subì il fenomeno del brigantaggio, come tanti altri comuni dell’entroterra lucano.
Oggi in piazza del Plebiscito hanno sede le istituzioni locali ed è possibile vedere le arcate superstiti del castello.
Il ricordo degli eventi di quell’agosto sono ancora vividi: nel Municipio, all’interno della stanza del sindaco, si conserva la bandiera del 16 agosto e capita talvolta che i Corletani usino, per riferirsi alla Piazza del Plebiscito, l’espressione “la Piazza del Fosso”.