A cavallo tra la Puglia e la Basilicata, un IGP che si distingue per la sua particolare dolcezza e per le molte proprietà benefiche
È più piccola delle altre lenticchie, ma ha un gusto molto più determinato di quanto lascino immaginare le sue dimensioni ridotte. Si tratta della Lenticchia di Altamura, prodotto IGP tradizionalmente legato all’economia agricola familiare. Dopo un periodo di abbandono ha vissuto una rinascita negli anni 2000 grazie alla volontà degli agricoltori di sfruttare le ideali caratteristiche del suolo e di effettuare una rotazione nelle colture. Merito dei coltivatori, ma anche del Consorzio nato proprio per tutelare la peculiarità della lenticchia e confezionare un legume autentico e sano.
Ma cosa rende la Lenticchia di Altamura così diversa dalle altre? Prima di tutto il tipo di seme, che appartiene alle varietà Laird ed Eston, della specie Lens culinaris Medik. Poi, come accennato, la dimensione molto piccola – compresa tra i 3 e i 7 mm – e anche il colore, che può assumere diverse gradazioni del verde e del marrone. Il terreno in cui cresce inoltre, dona alla Lenticchia di Altamura delle caratteristiche molto particolari. Prima di tutto il gusto, molto più dolce rispetto alle altre lenticchie ed è caratterizzato da sentori erbacei e aromatici, e poi la rende particolarmente ricca di ferro, oltre che di fibre, sali minerali, vitamine. Merito di quella pietra calcarea che copre tutto l’altopiano della Murgia, dell’Alta Murgia e della fossa pre-murgiana, una terra famosa per i suoi molti prodotti genuini. È un territorio a cavallo tra la Puglia e la Basilicata, motivo per cui anche se la lenticchia è originaria di Altamura e prodotta anche in Puglia, la si trova anche in provincia di Potenza nei comuni di Montemilone, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania, Banzi, Forenza e Tolve, e in provincia di Matera, nei comuni di Irsina e Tricarico.
La coltivazione è regolata da una Disciplinare, in cui è tassativamente specificato che la Lenticchia di Altamura IGP non può seguire avvicendamento ad altre leguminose. Solitamente la semina del legume si effettua tra novembre e marzo a secondo del metodo di coltivazione adottato. Una volta raccolta, la lenticchia passa da una fase di disinfestazione e da una fase di pulitura, per poi essere conservata. Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata ed effettuata all’interno del territorio di appartenenza, proprio a garanzia della qualità e dell’eccellenza del prodotto finale.
Grazie al suo gusto particolarmente dolce, la Lenticchia di Altamura IGP è molto indicata per minestre, minestroni e zuppe: ne è un esempio tradizionale la minestra di Lenticchia di Altamura IGP con salsiccia e crostini di pane. È ottima anche come contorno, condita con un filo d’olio o con sugo di pomodoro, oppure accompagnata con il classico zampone nella notte di San Silvestro.