Siete sempre stati convinti che la patata rossa fosse solo americana? Vi siete sempre sbagliati. A Terranova del Pollino, infatti, si nasconde una varietà di patata dalla buccia rossastra, proprio come quella a stelle e strisce, ma con la pasta leggermente gialla, soda e asciutta.
Gli abitanti del posto la chiamano la “patata russa” e i suoi usi in cucina sono tra i più disparati, poiché si presta a ogni tipo di cottura e preparazione. L’area di coltivazione è quella che si estende dai 700 agli 800 metri, in particolare nel comune di Terranova sul Pollino e nella Valle del Sarmento, in provincia di Potenza. Questo tipico ortaggio, grazie alle condizioni ambientali, come il clima e il terreno morbido riesce ad avere delle proprietà organolettiche particolari. Il suo, infatti, è un sapore più saporito rispetto alla ben più nota patata gialla. Per coltivarla si seguono le tradizionali tecniche di coltura, molto semplici anche se va ricordato sempre che l’ingrediente principale, appunto, lo fa la località. La semina avviene dalla fine aprile alla fine di maggio in modo rigorosamente manuale; la concimazione è solo con il letame; e anche la raccolta avviene esclusivamente a mano; la produzione e la raccolta si effettua nel periodo da fine agosto a inizio settembre. Con una lunghezza che va dai 10 ai 16 centimetri e una larghezza dai 7 ai 10 centimetri, la patata rossa è entrata a far parte nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
È un alimento che ormai rientra nella tradizione culinaria locale. Si narra che durante la festa di Terranova del Pollino in onore della Madonna della Pietà (durante la seconda domenica di settembre), si usava conservare le “patate russe” in soffitta o sotto il letto. Oggi, si consiglia di tenerle semplicemente al buio e in luoghi freschi e asciutti, per una conservazione ottimale.