Sulla sommità del colle Raparello, a 1265 metri sul livello del mare, a 7 chilometri dal piccolo borgo di San Martino D’Agri, in provincia di Potenza, sorge un santuario isolato. La chiesa è dedicata a Santa Maria della Rupe e custodisce, nei mesi estivi, una statua della Vergine.
In un giorno d’autunno, alcuni secoli fa, un pastore sordo e muto si trovava lì insieme al suo gregge di capre. La giornata era fredda e il giovane aveva bisogno di scaldarsi. Quindi, con alcune erbe secche, provò ad appiccare un fuocherello. Ma per quanti sforzi facesse, non riusciva a evitare che si spegnesse. La terra sottostante, però, sembrava ardere. Notando un piccolo anfratto, batté con un bastone. Poi cominciò a scavare. Con immenso stupore ritrovò una cassa molto antica i cui chiodi erano arrugginiti. Quando l’aprì, trovò l’effige della Madonna. Era di fattura bizantina.
Il pastore, allora, corse in Paese per raccontare l’accaduto. E fu stupore. E commozione: il giovane sordomuto, infatti, ora sentiva e parlava. Era accaduto un miracolo!
La cappella dedicata a Santa Maria della Rupe è una delle affascinanti tappe lungo i percorsi di trekking che si snodano nella Val D’Agri ed è impregnata della storia di tradizioni lontane.
L’ultima domenica di maggio, tra i canti devozionali e la musica delle zampogne, una processione di fedeli conduce a spalla, dalla cattedrale del paese, la statua della Madonna fino al Santuario. La salita è lunga e faticosa. Per questo, durante il percorso, i portatori si riposano davanti ai tanti “pisul”: piccoli basamenti in pietra in cui il simulacro è posato in modo che gli uomini possano riprendere fiato.
Le donne, invece, indossano sul capo la “centa” realizzata per l’occasione a casa, in maniera artigianale, nei giorni immediatamente precedenti la festa. La centa rappresenta una chiesetta di candele che custodisce, al suo interno, alcuni immagini della Vergine.
In quei momenti, è facile perdersi amabilmente nei pensieri tra devozione, antichi riti, leggende, la bellezza del circondario e il volo dei tanti falchi della zona.