Grazie ai vitigni che crescono a 648 metri di altitudine, il segreto del Grottino è nella sua conservazione, all’interno grotte-cantine scavate nella roccia.
A Roccanova la viticoltura e la vinificazione hanno origini lontane: già Plinio il Vecchio, nei suoi scritti, faceva riferimento alla produzione vinicola della Val d’Agri. Non sorprende quindi che ancora oggi l’economia della “città del vino” sia legata strettamente al Grottino di Roccanova, una delle più giovani DOC italiane riconosciuta anche come prodotto DOP. Il vino infatti, che comprende varietà di rossi, bianchi e rosati, è strettamente legato al suo territorio collinare, che per le sue particolari condizioni permettono la crescita delle varietà di vigneti Sangiovese, Cabernet-Sauvignon, Malvasia nera di Basilicata, Montepulciano e Malvasia bianca di Basilicata.
Anche se il Grottino è nato e si è sviluppato a Roccanova, oggi la sua produzione si concentra anche nei comuni di Sant’Arcangelo e Castronuovo di Sant’Andrea: nell’area si contano più di 260 aziende vitivinicole a conduzione familiare, per una produzione di circa 15.000 quintali di uva dai quali si ottengono con una resa compresa tra il 65-70%, circa 10.000 ettolitri di vino. Proprio per proteggere la territorialità del Grottino di Roccanova e la sua tradizione antica è nato il Consorzio per la tutela del Grottino di Roccanova Dop, associazione che mira a promuovere il prodotto oltre i confini regionali e a far sì che venga realizzato nel rispetto dell Disciplinare. Proprio questa distingue 4 tipologie di vino: il Grottino di Roccanova Rosso, il Grottino di Roccanova Rosso Riserva, il Grottino di Roccanova Rosato e il Grottino di Roccanova Bianco.
Più che nella fase produttiva, il segreto del gusto inconfondibile del Grottino di Roccanova è il processo di conservazione. Il vino infatti, viene fatto riposare all’interno delle tradizionali grotte-cantine situate alla periferia di Roccanova. Sono oltre 350 locali scavati nella roccia, dei veri e propri cunicoli dove, grazie ai livelli costanti di temperatura e umidità, le caratteristiche organolettiche del vino si mantengono inalterate nel tempo. Alcune risalgono al 1700, e secondo certi racconti sembra che il nome del vino nasca proprio da questi luoghi tipici in cui da sempre viene conservato.
Il più diffuso Grottino di Roccanova è la versione rossa, caratterizzata da un colore rubino intenso e da un profumo che i frutti rossi, in particolare la fragola e il lampone, misti a spezie, come il pepe nero e la cannella. Il sapore armonico e persistente lo rende un perfetto abbinamento con i primi piatti, le carni rosse ela selvaggina locale.