Percorrendo la superstrada che collega Potenza a Melfi, ci si avventura negli ampi spazi della Valle di Vitalba. Si tratta di uno scenario unico, tra campi e piccoli borghi disegnati tra le colline, che si estende fino allo splendido e imponente monte Vulture. Prima di raggiungere il vulcano ormai spento, però, lo sguardo non può non soffermarsi sull’imponente castello di Lagopesole che domina dal suo eremo il circondario, dando l’illusione che il tempo, al di là delle strade e dei fabbricati industriali, si sia fermato.
Il maniero medievale di epoca federiciana si erge a circa 820 metri d’altezza. Nel suo più fastoso passato, è stato uno dei luoghi amati da Federico II, solito aggirarsi nei suoi pressi per l’osservazione e lo studio degli uccelli rapaci. Il nome del castello di Lagopesole, però, è legato soprattutto al figlio dell’imperatore, il biondo Manfredi, che si dice amasse quest’austero edificio e i fitti boschi del Vulture molto più della sontuosa reggia di Palermo.
L’impianto originario della fortezza ha subito nel tempo alcune modifiche, volute in particolare da Carlo I d’Angiò che ha rinchiuso, qui, alcune delle personalità più influenti della sua epoca.
È il caso di Elena, la moglie di Manfredi, segregata nel castello dopo che suo marito venne ucciso nella battaglia di Benevento, nell’anno 1266, proprio dall’Angiò.
La storia ci racconta del grande amore che univa questa due giovani, Elena Ducas – Degli Angeli – figlia del despota d’Epiro Michele II e di Teodora Petralife, Santa della Chiesa Ortodossa – e il coltissimo figlio dello stupor mundi.
I due ragazzi si erano sposati nel 1259 a Trani ed ebbero 4 figli. A Lagopesole usavano trascorrere moltissime dolcissime ore nella pace della famiglia. Fino al massacro di Manfredi quando Elena fu imprigionata da Carlo I d’Angiò proprio all’interno del maniero. I suoi figli, invece, furono condotti a Castel del Monte. La donna restò rinchiusa a lungo a Lagopesole, prima di terminare i suoi giorni nel castello di Nocera Inferiore nel 1271, a soli 29 anni.
La leggenda racconta che ancora oggi gli spiriti dei due amanti senza pace si cerchino tra le valli del Vulture, senza riuscire ad incontrarsi mai.
Manfredi, in groppa al suo splendido cavallo bianco e vestito di verde, si dice vaghi tra i boschi invocando il nome della sua amata. L’anima di Elena, invece, secondo la vulgata, sarebbe ancora imprigionata all’interno del castello di Lagopesole.
Ogni giorno, al tramonto, c’è chi giura di udire un pianto struggente, che stringe il cuore. Proviene dalle mura della fortezza mentre le stanze sono percorse da un’impalpabile ombra bianca. È Elena Degli Angeli. Il suo fantasma senza posa che non smette di cercare il suo amato all’interno del castello.