La quantità di riti e gesti scaramantici è direttamente proporzionale alla quantità d’invidia che c’è nell’aria. E al sud, in provincia soprattutto, di particolato d’invidia se ne respira parecchio. Amuleti, gestualità, formule sussurrate da queste parti ce ne sono a iosa. Ecco allora che c’è chi, in viaggio di ritorno verso Matera, si fa venire l’idea, come ci racconta Mariateresa Cascino nella sua intervista a Wayglo: perché non creare un evento tutto dedicato al vizio capitale più pop che c’è e al suo (mefitico) impatto sulla società? Nasce così “Da zero a zero”, primo Festival dell’invidia sociale, che si tiene a Matera sabato 22 giugno, dopo una preview a Potenza il 17: un rito collettivo, autoironico, per esorcizzare insieme uno degli ultimi tabù del meridione d’Italia.
Proposto da associazioni locali (Casa Netural, Matera Letteratura, Risvolta, Amabili Confini, TAM – Tower Art Museum, Studio Antani, Generazione lucana, La Luna al Guinzaglio e Prime Minister Basilicata), è stato ideato da Mariella Stella di Casa Netural e Luca Iacovone, giornalista, insieme a Mariateresa Cascino, presidente di Matera Letteratura e Francesco Mongiello di Amabili Confini, accompagnati da Luca Acito di Studio Antani, ideatore del ChitChatAudio, insieme a Vanessa Vizziello dell’Associazione Risvolta e Margherita Dilucca di Generazione Lucana.
Ma quali sono le ragioni di un festival dedicato all’invidia sociale? Per gli organizzatori, sono da ricercarsi nel «clima di sospetto e mancanza di riconoscimento, competizione distorta, freno all’innovazione». L’idea è raccontare limiti e conseguenze del vizio di colore verde «con un approccio semiserio, per esorcizzare in maniera collettiva gli effetti devastanti che porta con sé».
ChitChat Audio, talk di approfondimento, recital, attività esperienziali, presentazioni e installazioni artistiche e digitali per riconoscere e dissipare le “energie negative” capaci di soffocare lo sviluppo di un intero territorio,: ne viene fuori una festa dal potere apotropaico, come solo l’ironia è capace di fare.
L’appuntamento è sabato 22 giugno al Museo Nazionale “D. Ridola” di Matera, a partire dalle 9 e fino alle 22.
Qui il programma completo:
Parte con l’installazione contemporanea del Chitchat dei campanili, dalle 9 alle 22, a Matera, Via Ridola, e a Potenza, Piazza Matteotti, il festival dell’invidia sociale. Matera-Potenza, uno scontro tutto lucano: attraverso due dispositivi ChitChat, sarà possibile inviare messaggi vocali all’altro campanile, con la massima discrezione e in forma totalmente anonima. Sarà anche l’occasione per ascoltare cosa, quegli altri, pensano di noi. Una opportunità per creare un ponte, sfogarsi e liberarsi di pesi e invidie, sfatare miti o rafforzare stereotipi nazionalpopolari.
“Cecami un occhio” è il recital fiabesco di Rino Locantore che alle 10, nella sala del Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, animerà, dopo il saluto degli organizzatori, il festival dell’invidia sociale, seguito dal dibattito a più voci “Si muore più di invidia che di infarto”, talk su riti, simboli e rappresentazioni di una triste passione, insieme allo psicolterapeuta Piero Caforio, all’artista Dario Carmentano, all’antropologo Domenico Copertino, al sacerdote Don Flavio Tufaro della parocchia di Colobraro e dallo stesso comune, noto per portare sfortuna, la consigliera comunale Concetta Sarlo. Modererà il panel la giornalista Mariateresa Cascino.
Seguiranno gli incontri tematici “Chi ha il bene culturale più lungo? Storie di celodurismo del patrimonio”, a cura dell’archeologa Isabella Marchetta e dopo, “Hacking e intelligenza artificiale: spaghetti alla carbonara per misurare l’invidia sui social media”. Analisi di un caso, con l’esperto di Big Data Vincenzo Patruno.
“La volpe arriverà mai all’uva? Tutte le scorciatoie del popolo lucano” è il titolo della presentazione successiva in programma, dei risultati dell’indagine condotta da Generazione Lucana, a cura di Margherita Dilucca e Miriam Matteo.
A fine mattinata, verranno ascoltati i messaggi raccolti sul ChitChatAudio per analizzare contenuti e temi delle tracce audio inviate dai cittadini nelle due città capoluogo e i messaggi raccolti sui Post-It nell’installazione del confessionale in legno di Parblè, dove ognuno potrà ammettere le proprie invidie, confessarsi, leggere e riflettere i vizi capitali sugli otto specchi, tanti quanti sono i vizi capitali e per guardarsi dentro con maggiore profondità.
Nel pomeriggio, con inizio alle 16:30, mini proiezioni e talk con l’attore e regista, Antonio Andrisani e il presidente del Matera Film Festival, Dario Toma, dal titolo “Il buono, il brutto e l’invidioso: il sesto vizio capitale nella settima arte”.
Alle 17:30, è in programma lo spettacolo di Anna Onorati, “Malocchio, preghiere e finocchio”. Seguirà il laboratorio di intelligenza spirituale sul potere dell’ammirazione “O ti elevi o ti levi” a cura della psicologa Federica Cavicchini. Alle 18:45 andrà in scena “Miserabile invidia”: dialogo a due tra gli attori Antonio Montemurro e Franco Burgi e alle 19:00 la “Stand Up Comedy a tema invidia (non l’insalata)”, a cura di Giada Biaggi. A chiudere la prima edizione del Festival dell’invidia sociale, il talk e la performance “Invidiateci Pure” con la regista Vania Cauzillo e le Drug Queen, Sorelle Pompadur.
Installazioni
Matera-Potenza uno scontro tutto lucano: attraverso due dispositivi ChitChat, durante la giornata del 22 Giugno, sarà possibile inviare messaggi vocali all’altro campanile, con la massima discrezione e in forma totalmente anonima. Sarà anche l’occasione per ascoltare cosa, quegli altri, pensano di noi. Una opportunità per creare un ponte, sfogarsi e liberarsi di pesi e invidie, sfatare miti o rafforzare stereotipi nazionalpopolari. I ChitChat dei campanili di Studio Antani saranno installati il 17 giugno 2024 al Moon di Potenza, in Via Macchia, Via S. Luca, 68 e il 22 giugno 2024, dalla 9 alle 22, a Matera, in Via Ridola e a Potenza, in Piazza Matteotti.
Le due opere di Parblè – Art Decò saranno installate il 22 giugno, a Matera, nel Museo Ridola, e saranno parte dell’allestimento del Festival da zero a zero.
Il confessionale
Ammettere le proprie invidie, confessarsi, leggere e riflettere i vizi capitali sugli specchi: nel confessionale in legno, realizzato dall’artista Parblè, ognuno potrà trascrivere su un post-it l’esperienza che vive quando la triste passione universale prende il sopravvento sulla ragione. Nella camera degli otto specchi, tanti quanti sono i vizi capitali, potrà vedere riflessa la propria immagine per guardarsi dentro con maggiore profondità.
Manichini
Tre mezzi busti, con il collo storto, si guardano con invidia. La posizione del collo e l’adocchiamento sbieco evidenziano quanto l’invidia sia una malattia del vedere, dello sguardo. È un vedere che non accoglie, non contempla e che diventa “in-vedere”, vedere male, vedere il male nel prossimo, con la volontà di togliergli e annientare il valore di ciò che di buono possiede.
I sostenitori del Festival dell’invidia sociale
Il Festival è organizzato in collaborazione con il Polo Museale di Matera, con il supporto tecnico di Eco Verticale, Ego55 e i Vizi degli Angeli, con il sostegno del Ristorante Mosto e Al Falco Grillaio, Autocity Matera, Serigrafando e Neturalcoop. Partner dell’iniziativa il Matera Film Festival e Associazione Volontari Open Culture 2019 con il Patrocinio del Comune di Matera, del Comune di Colobraro e della Fondazione Matera Basilicata 2019.
INFORMAZIONI
Sito web: www.dazeroazero.it
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