By Memming – V20Previously published: Also on instagram: https://www.instagram.com/p/BOVA_aaggAZ/?taken-by=memmingpark, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=54374281
É il 1807, Rotondella appartiene al distretto di Lagonegro ed è capoluogo del circondario che comprende Tursi, Colobraro, Favale (Valsinni) e Rocca Imperiale. Un anno di grandi cambiamenti che porteranno a una serie di sconvolgimenti sul piano cittadino, con la soppressione del convento e la sua conversione nelle carceri.
L’abolizione della feudalità e il conseguente sviluppo culturale influiscono in modo evidente sulla vita di Rotondella, accentuando le differenze tra i privilegiati e la povera gente del popolo, accrescendo il malessere sociale delle classi svantaggiate.
É in questa fase che, per la sua posizione strategica, circondata dal bosco di Policoro e affacciata sullo Jonio, Rotondella viene scelta dai briganti per nascondersi e compiere le loro scorribande. Don Nicola Abalsamo detto “Pagnotta”, a capo di una banda tra le più temute, nella notte del 30 agosto 1807 saccheggia la cittadina compiendo delle vere e proprie barbarie.
Da quell’episodio avrà inizio per Rotondella il periodo del brigantaggio, che la costringerà a chiudersi – letteralmente – all’esterno: solo quattro porte sorvegliate, da serrare nella notte, avrebbero rappresentato, di fatti, gli unici accessi al paese, mentre i vicoli che davano nelle campagne sarebbero stati tutti chiusi.