Di Lutz Maertens – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49211191
Quella di Montalbano Jonico è la storia di un paese lucano le cui origini si perdono probabilmente nella notte dei tempi, fino a tornare al IV a.C.
Il comune affacciato sui calanchi, con la sua particolarità paesaggistica e la sua storia, racchiude in sé l’essenza della collina materana, dai suoi quasi trecento metri d’altitudine. Dalla combinazione dei vocaboli latini “Mons” (monte) e “Albius” (chiaro), è da qui che si pensa derivi la sua denominazione, che farebbe pensare subito all’argilla bianca, tipica del paesaggio aspro in cui è immerso il paese.
Montalbano Jonico ha attraversato secoli di storia e di cultura lucana sin dall’epoca ellenistica. Dal ritrovamento delle famigerate tavole di Heraclea, un unicum di straordinaria importanza per la ricostruzione delle istituzioni magno-greche, quella popolosa cittadina è passata anche in epoche successive sotto al giogo feudale, una sorte toccata a molti comuni dell’entroterra lucano, dalla quale si è liberata prendendo attivamente parte al movimento antiborbonico. Ma queste sono solo alcune delle tappe salienti dell’avvincente storia di Montalbano.
In tempi recenti la data del 2 aprile 2009 ha rappresentato un ulteriore passo per il riconoscimento collettivo del patrimonio storico del paese: l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha consegnato il titolo di Città a Montalbano Jonico, andandone a decretare l’importanza storica e demografica, sino a quel momento appannaggio dei “soli” conoscitori della storia della Basilicata e dei montalbanesi.
Montalbano Jonico ha molto da offrire: un sorprendente bagaglio culturale e una ricchezza territoriale che abbraccia la riserva dei Calanchi e il parco letterario dedicato a Francesco Lomonaco, fino ai sentieri che portano a inerpicarsi sulle strade della transumanza, alla scoperta degli usi e costumi contadini.