4 settembre 1964, a Venezia c’è fermento perché oggi, durante la Mostra del Cinema, viene finalmente presentato il film di Pasolini “Il vangelo secondo Matteo”.
Il controverso lavoro di Pasolini ha avuto un teatro d’eccezione per le sue riprese: né Cinecittà, né Gerusalemme bensì Matera coi suoi rioni Sassi appena sfollati e la Murgia, diventata il Golgota.
Quando il regista friulano decide di girare il film sulla vita di Gesù, vista dagli occhi di Matteo, crede che la location migliore sia quella in cui Cristo ha realmente vissuto. Ma il sopralluogo fatto a Gerusalemme si rivela una delusione, poiché l’ammodernamento della città ha tolto tutto ciò che Pasolini vuole per il suo lavoro.
Rientrato in Italia, Pierpaolo pensa a quel luogo di cui molto si è parlato negli ultimi anni, per via della “vergogna” e dello sfollamento dei Sassi.
Decide, perciò, di visitare Matera e i Sassi ed è proprio qui che trova la vera Gerusalemme: quella nuda e cruda realtà che vuole come cornice del suo film.
Matera diventa, perciò, protagonista della pellicola insieme con la sua gente, quella semplice e vera, quella della strada, della povertà.
Come ogni film che si rispetti, anche questo di Pasolini ha diviso il pubblico tra chi lo ama e chi lo odia. Ma, critiche a parte, è certo che passerà alla storia come il miglior film mai girato sulla storia di Gesù Cristo.