È l’8 luglio 2008, l’afa estiva si fa sentire ma nonostante il caldo Francesco Salvatore, che di professione fa l’informatico, raggiunge il suo amico Vito Epifania, imprenditore, per prendere insieme un caffè. Inconsapevoli, o forse no, di quello che sarebbe nato da questo incontro e davanti a quel caffè.
Francesco e Vito si confrontano sul momento che la propria città sta vivendo: cresce, questo è innegabile, ma è ancora troppo lontana dall’essere riconosciuta come una città importante, troppo scomoda da raggiungere, troppo dimenticata per essere ricordata. Perciò loro, che invece di Matera conoscono tutto, sentono il bisogno e anche il dovere di fare qualcosa per renderla raggiungibile a tutti, anche agli scettici e a chi ancora non sa neanche dove si trovi.
Il loro viaggio comincia con una sfida bella grossa, perché se si vuole sognare, bisogna farlo in grande: vogliono proporre la candidatura di Matera come Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Francesco conservava da tempo dei fascicoli su cui c’è scritto tutto quello che occorre per far sì che una città possa essere candidata. Mostra il da farsi a Vito il quale accoglie favorevolmente l’idea.
Preparare il percorso per la candidatura di Matera non sarà semplice. La diffidenza sarà un duro ostacolo da superare. Ma i due amici non mollano la presa e con tenacia, fondano l’Associazione Matera 2019. Attraverso questo movimento culturale, attraverso cui vengono organizzati incontri e approfondimenti, viene realizzato un dossier che rappresenta la prima tappa. La seconda prevede il coinvolgimento dei consigli comunali e provinciali, che deliberano gli atti di indirizzo per sostenere la candidatura. E poi serve il sostegno dei comuni vicini, che non tarda ad arrivare.
Ad ottobre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa un suo primo incontro con la città dei Sassi. A novembre in occasione della “Prima conferenza organizzativa Cadmos, alla ricerca di Europa” viene esaminato il dossier preparato dall’Associazione Matera 2019.
L’attesa, l’ansia, la paura del fallimento, la derisione dei malpensanti, il nodo in gola, tutto questo nel corso dei cinque anni successivi è stato spazzato via nell’ottobre 2014, quando Matera viene eletta Capitale della Cultura. Il sogno di due ragazzi materani, che racchiude il sogno di tutti i materani, diventa realtà. Oggi Matera esiste per tutti.