Muore il 19 aprile 1911 Vincenzo Maria Granata, scrittore ed educatore, animo sensibile e fermamente convinto della necessità di una riforma del sistema scolastico che passasse dall’importanza della conoscenza della storia e del proprio territorio.
Pienamente consapevole dei limiti del tasso di alfabetizzazione della sua regione, Granata si fa portatore dei valori di una piccola grande rivoluzione che passa dalla scuola e dalla cultura locale, di cui egli stesso diviene promotore con i suoi scritti.
Granata è stato un antesignano nella disciplina pedagogica, lungimirante depositario della cultura e della poesia dialettale vulturina e “insegnante privato” (rimandando al titolo di un suo libro), forse non adeguatamente valorizzato dal suo tempo.
A più di un secolo dalla sua morte, occorre fare una lettura del suo pensiero in chiave positivista e liberale, interpretare la sua fiducia nella scienza, nel progresso dell’umanità mescolando a questi elementi una sensibilità rara.
Nei suoi scritti densi di humor risuona tutto l’interesse per la sua terra. Ad esempio “Il mio passatempo” è una raccolta risalente al 1885 che comprende una serie di poesie in cui è possibile rileggere Rionero e il Vulture in tutta la sue sfaccettature umane e ancestrali che fanno di Granata “il più grande poeta del secolo XIX della poesia vernacola vulturina-lucana”, colui che gettò le basi per una rinnovata consapevolezza del grande patrimonio culturale della region vulturis.