Passeggiando per Montemurro, cittadina in provincia di Potenza immersa nella Val D’Agri ci si imbatte in un palazzo di architettura lineare sul quale sono visibili alcuni segni del tempo. Si tratta di Palazzo Robilotta, divenuto negli anni un vero e proprio simbolo di resilienza.
Il 26 febbraio 1907 una frana stravolge nuovamente la vita del paesino lucano. Non si trattava, infatti, di un evento completamente insolito per gli abitanti di Montemurro che solo cinquant’anni prima avevano dovuto far fronte ai danni causati da un violento e disastroso terremoto, quello descritto anche dal celebre romanziere Charles Dickens.
Palazzo Robilotta, che già in quella occasione aveva resistito, quando in quel febbraio la frana si è abbattuta su Montemurro ha costituito involontariamente, grazie alla sua posizione e alla sua stabilità, un vero e proprio argine. La resistenza della costruzione gli ha consentito non solo di restare in piedi, ma di salvare le vite di quel borgo, almeno in parte. Il Palazzo Robilotta impediva, così, alla frana di avanzare ulteriormente e di distruggere ancora. Forse è questo il motivo per cui i montemurresi sono fortemente legati a quell’edificio, un baluardo che ricorda a tutti però la violenza di una catastrofe che tolse la vita a migliaia di persone. La profonda frana del 26 febbraio avrebbe cambiato per sempre il volto della cittadina lucana e il modo in cui la sua popolazione avrebbe guardato quel Palazzo.