Ѐ il 3 aprile 1990, un giorno importantissimo per Matera. La Murgia, il luogo che anni e anni, per intere generazioni, è stato il regno dei pastori e dei contadini, fortemente radicata nel territorio, da oggi, con la legge regionale n. 11, diventa “Il Parco della Murgia Materana”.
Inserito nel 2007 anche nella lista dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, il Parco della Murgia comprende non solo il territorio dov’è possibile visitare la grotta dei pipistrelli, osservare le caverne dei primi insediamenti trogloditici e ammirare il torrente gravina e la città di Matera da un’altra prospettiva. Nella tutela e recupero di questo meraviglioso scenario naturale, sono comprese infatti anche le oltre 150 chiese rupestri per cui Matera è nota.
L’esigenza di istituire una legge che proteggesse la bellezza e l’integrità di questo patrimonio artistico e naturale nasce dal fatto che, col passare degli anni e l’incalzare dell’incuria, i saccheggi degli affreschi e gli altri numerosi atti vandalici, si faceva sempre più elevato il rischio che tutto questo potesse andare distrutto a causa dell’uomo.
Purtroppo recuperare tutto quello che è stato, tristemente, sottratto non è più possibile ma salvaguardare e custodire ciò che rimane è un dovere per la Regione.
Murgecchia, Murgia Timone, Tirlecchia, le chiese rupestri e i paesaggi intrisi della storia secolare di Matera, da oggi non sono più a rischio.