Tra i comuni lucani in cui è fortemente presente il culto di San Laviero Martire vi è senz’altro Tito, in provincia di Potenza. La cittadina è legata, infatti, da un doppio filo alla figura del milite romano. In particolare, durante le invasioni barbariche sembra che l’unica reliquia sopravvissuta alla distruzione di Satriano fosse proprio un osso del braccio del santo, messa fortuitamente in salvo dai fuggiaschi diretti a Tito. San Laviero, quindi, veniva accolto nella città insieme a coloro che erano scampati alla distruzione.
La reliquia sacra sarebbe poi stata trafugata e mai più recuperata. Tuttavia, il legame di Tito con San Laviero non era rappresentato solo dalle reliquie.
Già nel 1458 era stata costruita nel comune una parrocchia, la Chiesa Matrice intitolata proprio al Santo Martire. L’edificio avrebbe subito gli urti dei diversi terremoti che hanno sconvolto la Basilicata nei secoli, di cui l’ultimo, quello del 1980. Ricostruita interamente e intitolata a San Laviero Martire, la chiesa viene riconsacrata nuovamente il 26 luglio del 2009.
Si tratta di una chiesa in cui l’architettura post-moderna incontra il grande valore storico e simbolico di un luogo sacro. Qui è custodita una statua in legno di fattura settecentesca che ogni anno viene portata in processione in due date legate al culto del Santo: il 7 settembre e il 17 novembre.