Il tempo trascorso da Ruggero Leoncavallo a Potenza non è stato tantissimo e non è facile neppure ricostruire con precisione i momenti salienti del suo periodo potentino. Il grande maestro e compositore, infatti, trascorre qualche anno a intermittenza nel capoluogo lucano, verosimilmente dal 1876 al 1878. In quegli anni a Potenza, Leoncavallo impartisce lezioni di pianoforte, utilizzando quello stesso strumento che sarà ritrovato dopo decenni in stato abbandono in un deposito, impolverato, e successivamente restaurato e conservato nel Teatro Stabile.
Eppure il legame del compositore con la città va oltre quel pianoforte verticale ed è molto più complesso di quanto si possa pensare, anche se le ricostruzioni storiche di quegli anni non sono d’aiuto nel ripercorre con esattezza la sua esperienza. Inizialmente il librettista passava solo le sue estati a Potenza, dove il padre ricopriva la carica di magistrato ma, dopo una serie di sfortunati eventi vissuti a Bologna, città che lo ospitava più stabilmente e decisamente più ricca di stimoli, torna in Basilicata, nel capoluogo, perché richiamato a fare il militare il 31 gennaio 1878, per poi congedarsi il 18 febbraio successivo e ripartire alla volta del capoluogo emiliano.
Potenza è, dunque, il teatro di una parte della vita quotidiana di Leoncavallo, di un uomo del suo tempo, oltre la musica, alle prese con tormenti personali e con la leva militare.