Il 22 ottobre 1921 nasce Georges Brassens. Sarà il grande maestro della canzone d’autore: un ispiratore per poeti e musicisti in tutta Europa, uno dei più tradotti. Osannato fra gli altri, anche da Fabrizio De Andrè. Viene al mondo in Francia. Ma la sua storia ha radici ben salde in Basilicata.
Sua madre, Elvira Dagrosa è, infatti, originaria di Marsico Nuovo, in provincia di Potenza. È ancora una bambina quando è costretta a emigrare con la sua famiglia per sfuggire alla miseria. Compie un lungo viaggio fino a Sète, un piccolo porto della Francia meridionale. Sarà qui che darà alla luce una delle menti più poetiche e anticonformiste della musica d’oltralpe. Prima, però, conoscerà la guerra che la lascerà vedova e madre di una bambina, Simone. Poi, l’incontro fortunato con Jean-Louis Brassens, un muratore ateo.
Elvira è una persona molto semplice. È schiva, poco mondana e parla con tutti. Caratteristiche che, da adulto, erediterà anche suo figlio. Una delle maggiori passioni della donna è la musica. Adora cantare le arie delle Opere più famose. Le alterna con i motivi della tradizione popolare lucana che accompagna con il mandolino. Suona davanti ai suoi bambini. Il piccolo Georges è deliziato da questi momenti grazie ai quali impara ben presto a strimpellare. A 14 anni compone le sue prime canzoni.
Sua madre lo guarda crescere ed è la prima a rendersi conto della genialità del figlio. Lo sostiene sempre, anche se per lui sogna un futuro da medico o da avvocato.
George Brassens è un mito conclamato in Francia. È un tassello culturale imprescindibile. È uno dei cantautori più tradotti ma anche uno tra i più complessi per i testi, mai banali, e per la metrica.
George Brassens è un figlio della Basilicata.