Bollita, 24 maggio 1754. Nasce Francesco Giampietri in quella che oggi è conosciuta come Nova Siri e che un tempo apparteneva alla Magna Grecia. Dopo aver completato i suoi studi in giurisprudenza a Napoli, il giovane Giampietri intraprese l’attività di giureconsulto scoprendosi fedelissimo agli ideali della corona. Suddito dei Borbone, sarebbe diventato, infatti, uno degli uomini di punta del sovrano Ferdinando I che lo scelse per ricoprire l’incarico di deputato di polizia, elevandolo successivamente al ruolo di giudice. La decisione di schierarsi con la dinastia borbonica costò molto caro a Giampietri: con l’arrivo dei Francesi, dapprima fu arrestato ed esiliato. Con il ritorno di Ferdinando I ebbe nuovamente un ruolo di preminenza come direttore generale della polizia. Dovette fronteggiare i moti carbonari agli albori, andando incontro a numerose difficoltà. Le intimidazioni e le ritorsioni causate dalla sua fedeltà e dal suo legame con la corona continuarono anche quando Francesco Giampietri si era visto costretto a dimettersi per le sue precarie condizioni di salute. Fu brutalmente assassinato da una banda di rivoltosi in un agguato nel febbraio del 1821 a Napoli.
Il destino di un suddito: Francesco Giampietri al servizio dei Borboni
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