È il 27 gennaio 2011, un giorno speciale per la comunità montalbanese perché, proprio oggi, è stata istituita la Legge Regionale n. 3 della “Riserva Naturale Speciale dei Calanchi di Montalbano Jonico”.
Lo scopo di questa legge è tutelare la storia e le bellezze paesaggistiche di questo territorio unico che ha origini antichissime.
Nel quaternario, ovvero quasi due milioni di anni fa, laddove oggi è possibile fare escursioni, vi era il mare che ha lasciato dei segni indelebili ancora oggi visibili e tangibili.
È infatti possibile, passeggiando lungo i calanchi, trovare numerosissime conchiglie, rimaste incastonate nell’argilla, materiale di cui il paesaggio è prevalentemente composto, come fossero preziosi diamanti marini. Queste acque, con il passare dei periodi geologici, si sono ritirate lasciando spazio alla piana dell’Agri che è diventata il cuore pulsante della vita contadina.
Ma per raggiungere le fertili terre della piana, i contadini, che ogni giorno percorrono a piedi o sui muli i campi da coltivare, devono necessariamente attraversare i Calanchi. Il percorso, che si presenta impervio e molto faticoso, è stato adattato, col passare degli anni, alle esigenze dell’uomo. Le “mulattiere” costituite da tante pietre di diversa dimensione, conficcate nel terreno, permetteranno ai contadini di percorrere la strada con maggiore facilità. Anche se la distanza non renderà mai semplice il percorso.
Camminare nei Calanchi di Montalbano Jonico (Matera), è come fare un viaggio nel tempo. Significa immergersi nelle acque marine, uscire e trovarsi sul dorso di un mulo, grazie al quale raggiungere la città, arroccata in cima al colle. E da quassù è possibile godere dello spettacolo che si è appena vissuto: la vista dei Calanchi dall’alto.