Nasce a Potenza il 21 maggio 1954 lo scrittore Gaetano Cappelli. Una penna irriverente, la sua, che ha dato forma a personaggi tanto esilaranti quanto inquieti. Le opere di Gaetano Cappelli hanno il pregio di farsi portatrici di un’attualità raccontata in modo talmente preciso, da sembrare a tratti amaro. L’autore riesce a spaziare dal grottesco al tragico senza perdere un briciolo di credibilità narrativa. Vincitore di numerosi premi letterari tra cui il Premio Letterario Basilicata e quello internazionale John Fante, nei suoi scritti Cappelli non ha mai avuto il timore di raccontare il Meridione, la sua anima con le sue contraddizioni e la sua umanità variegata.
La Basilicata, terra d’origine, non è mancata nei libri dell’autore. Riecheggia in un piccolo paese del Sud Italia in “Parenti Lontani”, nella “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo…” dove troneggia nel titolo un riferimento chiaro al Vulture.
Eclettico e arguto, Gaetano Cappelli è uno dei più significativi interpreti del disagio e dell’inquietudine del Ventunesimo secolo, il che fa di lui un acuto osservatore che ha il pregio di non elevarsi al di sopra dei suoi contenuti, ma, al contrario, di calarsi realmente nella dimensione raccontata, con grande capacità di slancio e non senza smascherarne le contraddizioni e le pene.