Conosciuto e apprezzato soprattutto all’estero, Albino Pierro è colui che ha trasformato il dialetto di Tursi (Matera) in una lingua poetica: la sua. Nasce proprio nel paese del Materano, il 19 novembre 1916. La sua infanzia è subito segnata dalla tragica morte della madre, che diventerà la grande protagonista delle sue poesie. Dopo essersi spostato in molte città d’Italia, Pierro si stabilisce a Roma, dove consegue la laurea in filosofia.
Inizia quindi ad insegnare storia e filosofia e, parallelamente, a comporre versi poetici prima in italiano e, dal 1960, in tursitano con “‘A terra d’u ricorde”. All’epoca, il dialetto lucano era praticamente sconosciuto nel resto d’Italia e, come ha spiegato anche lui successivamente: «forse il bisogno di testimoniare meglio le mie origini più autentiche sarà stato ridestato dall’assenza, dalla distanza. Si trattò di recuperare un linguaggio che era appartenuto al mio passato e al passato della mia gente».
I componimenti di Albino Pierro, incentrati principalmente sui temi dei ricordi e del paese, ma anche dell’amore, sono stati tradotti in numerose lingue, tra cui inglese, francese, svedese, arabo, portoghese e olandese. Pierro, inoltre, si è classificato per ben due volte al secondo posto al Premio Nobel della letteratura.
Nel 1992 l’Università della Basilicata, invece, gli ha conferito la laurea honoris causa e a un anno dalla sua morte, avvenuta il 23 marzo del 1995, il Consiglio comunale di Tursi ha dichiarato Tursi la “città di Pierro”.
Ad oggi, molte sue opere sono ancora inedite.