Poco distante dalla Cattedrale di Matera, addentrandosi tra le stradine che conducono nei Sassi, è possibile imbattersi in una targa che recita “via Riscatto” e che riporta alcune effigi evocative di una vicenda che ebbe luogo proprio in quella strada.
La storia scritta in quel vicolo riguarda un episodio tra i più oscuri che la città ricordi. “Riscatto” è un termine che denota una liberazione, la fine di un sopruso, ed è proprio per l’evento di cui questa via fu teatro, che la dicitura assume un significato quasi escatologico.
La sera del 29 dicembre 1514 nell’odierna via Riscatto fu assassinato il conte Giancarlo Tramontano. Una figura tirannica, estremamente controversa e spregiudicata che sarebbe stata consegnata a un nefasto destino del quale, la leggenda e la storia narrano, sia stato egli stesso l’artefice con i propri comportamenti scriteriati. Aveva, infatti, ottenuto il governo di Matera attraverso una serie di vicissitudini poco limpide. Quello sotto il controllo del Conte Tramontano fu uno dei periodi più difficili vissuti dalla popolazione materana, vessata da una tassazione iniqua e sconsiderata. I debiti accumulati già in precedenza dal conte divennero in poco tempo insostenibili, motivo per cui egli ricorse all’imposizione di tasse sempre più alte, ignaro del malcontento che avrebbe suscitato. A ciò si aggiunse, poi, la costruzione di un maniero in pieno stile aragonese, rimasto incompiuto, che nelle intenzioni di Tramontano non avrebbe dovuto avere uno scopo difensivo, quanto più di controllo feudale sul territorio e che ancora oggi guarda dalla collina la vita materana con il suo fiero aspetto giudicante.
Ormai stanchi dei soprusi, i materani meditarono una vendetta che avrebbe dovuto consumarsi fuori dalla chiesa, un luogo in cui secondo la consuetudine, si entrava disarmati. In occasione del vespro di quel 29 dicembre Giovan Carlo Tramontano fu colto di sorpresa dai congiurati aiutati da alcune guardie e, sebbene tentò di difendersi, rimase ucciso nella via laterale del duomo.
I fatti di quella notte sono incisi sulla base di una colonnina della Chiesa di San Giovanni Battista che recita in riferimento all’accaduto: “Die 29 Dec … Interfectus Est Comes” (Il giorno 29 dicembre… Il conte viene ucciso).
I responsabili del complotto non furono mai trovati, vennero costruite intorno alla vicenda numerose leggende e, solo alcuni mesi dopo quel 29 dicembre, la città sarebbe stata assolta attraverso l’indulto.
Oggi via Riscatto è uno dei tanti vicoli suggestivi incorniciati dal tufo in cui i materani e i turisti passano, alcuni forse ignari di quanto avvenuto molti secoli fa. La strada ha dato il titolo a un recente episodio della fortunata serie Rai “Imma Tataranni – Sostituto procuratore” ambientata proprio nella città dei Sassi.