Piccola, gustosa e saporita: la Pera Signora è un’antica cultivar autoctona della Valle del Sinni, oggi Presidio Slow Food recuperato con un progetto che vuole dare nuova vita agli ecotipi del territorio lucano.
La Basilicata è un’area ad alta vocazione agricola, e proprio per questo vi crescono ancora frutti particolari che possono essere coltivati solo qui. È il caso della Pera Signora della Valle del Sinni, un gustoso prodotto della provincia di Matera e oggi cresciuto con amore nei comuni di Nova Siri, Rotondella, Valsinni, San Giorgio, Tursi e Colobraro. In questa zona la coltivazione delle pere è un’arte antica, attestata già nel 1700 e molto diffusa fino agli anni ’50, quando la Pera Signora si vendeva fino a Napoli. Poi questa varietà così rara venne dimenticata, fino a sparire del tutto.
La rinascita della Pera Signora si deve in particolare a due protagonisti: Filomena Laguardia della Masseria Nivaldine di Rotondella e il giovane Domenico Mele di Valsinni, studente dell’Istituto Agrario che, in cerca di bibliografie e materiale documentale per la sua tesi, si imbatte nella pera ormai dimenticata. I due entrano in contatto, uniscono le forze, ed ecco che i tanti terreni abbandonati della Valle del Sinni si colorano di nuovo degli alberi carichi di questo frutto giallo e rosso. La Pera Signora non solo rinasce, ma attira l’attenzione della Fondazione Slow Food che attribuisce il Presidio a questo frutto “delicato nel profumo e nella consistenza, da mangiare al momento della raccolta oppure ottimo per la trasformazione in sciroppi, marmellate ed essiccato.”
La Pera Signora, simbolo della biodiversità nella Valle del Sinni, si presenta come un frutto piccolo, dal peso variabile tra i 35 e i 60 grammi, ha una polpa bianca succosa ed è molto profumata quando raggiunge la maturazione, intorno al mese di luglio. Grazie alle sue proprietà organolettiche, è un vero concentrato di vitamine, calcio e potassio. La Pera Signora si distingue per il suo sapore dolce e aromatico, caratteristica che la rende ideale da mangiare appena colta, ma non solo. Tradizionalmente, i locali la conservano essiccata al sole dopo essere stata bollita. Sia secca, sia in forma di marmellata, è squisita se accompagnata a miele e formaggi stagionati. Il sapore dolce rende la Pera Signora ottima anche per torte, crostate e dessert, o per un ottimo gelato artigianale.