A Potenza, appena fuori dal centro storico, alle spalle delle scale mobili di Santa Lucia, c’è il parco di Montereale. È uno dei luoghi preferiti dai potentini. Soprattutto d’estate, quando è possibile passeggiare, correre o andare a nuotare nella piscina comunale adiacente mentre i più piccoli giocano a palla o a nascondino nella pineta.
Negli anni, questo spazio verde posto sulla sommità del colle ha accolto di tutto: qui, nel 1943, all’indomani dell’armistizio, si erano stabiliti gli alleati. Nel dopoguerra, Montereale era la cornice in cui avvenivano le selezioni provinciali del concorso nazionale di Miss Italia, di fronte a centinaia di persone.
Il 30 agosto 1925, invece, il parco di Montereale è stato il luogo in cui si è svolta la solenne cerimonia in onore ai potentini caduti durante la Prima Guerra Mondiale. All’epoca, l’evento era giudicato della massima importanza anche dai reali d’Italia. A presiedere la cerimonia, infatti, quel giorno c’erano re Vittorio Emanuele III e suo figlio, il principe Umberto I.
La popolazione era accorsa in massa. L’evento riguardava in qualche misura tutti gli abitanti di Potenza. C’erano, infatti, le madri, i padri, le mogli e i figli dei 98 soldati potentini uccisi durante il primo conflitto.
La folla assisté ammutolita e commossa all’inaugurazione del monumento. Dopo più di 10 anni, erano ancora del tutto aperte le ferite prodotte dalla Prima Guerra Mondiale.
L’opera, che si trova in via Giuseppe Viggiani alle estreme propaggini del parco, è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Garbati. Rappresenta una donna guerriera che avvolge tra le braccia il corpo di un uomo morente. È in bronzo ed è posta su un basamento realizzato con alcuni gradini in pietra.
È una delle tappe della memoria storica a Potenza, insieme alla villa comunale di Santa Maria, dove il 29 aprile 1923 furono piantati 98 aceri in onore dei giovani morti al fronte.