È il 2 maggio del 1893, il barone Luigi Berlingieri di Crotone, questa mattina, ha un appuntamento molto importante con il notaio Ruo di Napoli, un incontro che ne cambierà per sempre la storia.
Infatti, proprio oggi, Ruo firmerà l’atto di vendita del feudo, di cui fa parte l’antico castello, costruito intorno all’anno 1000, tutti gli animali, i magazzini, l’industria di liquirizia situata in località “Concio”, 1600 ettari di Bosco per un totale di oltre 6000 ettari di terreni dislocati tra fiume Agri e fiume Sinni.
La vita del Barone a Policoro è scandita dalla stagione della caccia, che comincia il 7 gennaio di ogni anno, ed è in questo periodo che lo stesso si metterà in viaggio, da Milano, per raggiungere il feudo che ha acquistato anche per coltivare la sua passione. Infatti i suoi soggiorni in terra lucana cominciano il 31 dicembre fino a marzo, proprio nei mesi più ricchi per la cacciagione.
Intanto il suo piccolo impero è mandato avanti dalla povera gente del popolo che vive di stenti e in condizioni di totale miseria, incuria e analfabetismo. Vittime del caporalato, coordinato sempre dal Barone, ogni giorno queste persone devono combattere con l’ingiustizia dell’essere sfruttati e miseramente pagati.
All’alba devono essere già pronti per cominciare il duro lavoro nei campi, non fa differenza se si è uomini o donne e se una di queste donne è incinta. Capita sovente, infatti, che qualcuna possa partorire nei campi o che le venga negata la possibilità di smettere di lavorare perché minacciata dalle doglie. Nell’arco dell’intera giornata è prevista una sola pausa a mezzogiorno per consumare un panino nel minor tempo possibile per poi tornare a lavorare fino al tramonto.
A fine giornata ogni persona tira fuori la sua “tagghia” ovvero un pezzo di legno su cui verrà incisa una linea che significherà che la giornata di lavoro è stata portata a termine. Alla fine del mese in base alle linee accumulate, ci sarà la ricompensa che non è solo in denaro ma anche in alimenti.
Il rientro a casa, per queste povere persone, non è migliore delle loro condizioni di lavoro: vivono nelle “casone”, se sono famiglie numerose, messe tutte assieme in un unico ambiente, promiscuo, senza bagni e senza nessuna forma di igiene o intimità. Oppure vivono nelle “casedde”, per famiglie più ristrette ma, accomunati dalla stessa incuria. In ogni caso con loro ci sono anche gli animali, soprattutto le galline.
La dinastia dei Berlingieri si succederà fino agli anni ’50 nel feudo policorese, che, proprio in questo periodo sarà stravolto dalla riforma agraria che cambierà, definitivamente, le sorti della popolazione e di quel piccolo paese che sta cambiando e crescendo e che, un giorno diventerà la città di Policoro.