Di Luke18389 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41268951
Mastodontico, austero e al contempo rassicurante è il Cristo Redentore di Maratea, la statua alta oltre 21 metri che, dalla cima del monte San Biagio, veglia sulla città. Era il 1965, quando dopo due anni di lavori, la scultura veniva posata nel luogo in cui ancora oggi si trova, con le spalle rivolte verso il mare e lo sguardo sul borgo. Nelle sue fattezze si riscontra un chiaro richiamo al Cristo di Rio de Janeiro, città con la quale, per altro, Maratea sarà gemellata. Il Redentore di Maratea è stato scolpito nel marmo toscano, frutto del lavoro del maestro fiorentino Bruno Innocenti. Nelle sue intenzioni, l’artista aveva immaginato una statua candida, imponente ma discreta che fosse ”non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere, a rinfrancare la speranza”. Ed è proprio così, infatti, che la statua era stata accolta dalla comunità, con discrezione. Da quel momento in poi, il Cristo Redentore sarebbe diventato un punto di riferimento non solo per la cittadinanza locale, ma un luogo simbolo di tutta la regione, una meta di pellegrinaggio turistico da immortalare. Talmente amato da dedicare un’intera giornata alla celebrazione del suo cinquantenario, il 14 giugno 2015, con la “Festa del Redentore”. La sua collocazione non è casuale: oltre ad essere posta in un sito panoramico, a cui si accede attraverso una tortuosa strada tra le più suggestive, la statua è ubicata di fronte al santuario di San Biagio, il santo protettore di Maratea. Il percorso che conduce dall’uno all’altro punto, inoltre, è immerso completamente nelle meraviglie marateote.