Nel 1973, dopo aver fatto esperienza nelle cucine di alcuni ristoranti di Milano, Mimmo Carlucci decide di tornare a Potenza e aprire un locale tutto suo. Gli inizi non sono facili ma la sua autentica cucina lucana pian piano riceve attestati di stima sempre maggiori. Parallelamente all’attività ristorativa, Mimmo, da sempre appassionato di sport, inizia a dilettarsi col ciclismo e per 22 anni, dopo ben 600 gare amatoriali e tre campionati italiani vinti, raccoglie quasi 500 coppe e premi che espone nel proprio ristorante. Ecco così che la trattoria da Mimmo Il Ciclista allieta ogni giorno, da quasi cinquant’anni, i propri commensali, attratti dalla genuinità della tavola (sempre improntata sui sapori tradizionali) e dalle storie di una vita passata sulle due ruote.
Mimmo, che ama ancora esprimere la propria arte in cucina, ha “passato la mano” al nipote Fabio che oggi gestisce questa attività sempre con l’aiuto di altri componenti della famiglia, dando ristoro ad una clientela fissa, che si rinnova di generazione in generazione. Le specialità della casa non tradiscono mai i gusti potentini, con il pesce (soprattutto il baccalà) che viene proposto il mercoledì ed il venerdì. Negli altri giorni si possono trovare tanti piatti a base di carne, oppure pasta fresca cucinata con prodotti eccellenti come i formaggi (che arrivano da Moliterno) o i salumi (dalla Val d’Agri).
La trattoria può ospitare fino a 60 commensali a servizio. Il menù, che segue la stagionalità, subisce quindi modiche sempre in base a quello che il mercato giornaliero offre. Ad accompagnare i pasti, Fabio consiglia di provare degli ottimi vini regionali, soprattutto Aglianici, che vengono da Venosa. Per i più golosi, dalla cucina si dilettano spesso con dolci lucani ma soprattutto campani: quando ci sono, sono consigliati i babà fatti in casa, conditi con crema pasticcera e amarena.
Specialità dello chef
Sono le verdure e i legumi ad essere I protagonisti della tavola del “Ciclista”: zuppe e minestre non mancano mai anzi, sono tra i piatti più richiesti degli avventori. Tra le più gettonate, e quella che merita probabilmente la menzione d’onore, è la “Minestra alla Paesana”, una zuppa di verza con patate e fagioli. Da provare.