Cosa ci fanno 2 chilometri di filo d’acciaio, 600 gradini e 2500 connettori sospesi in aria a 100 metri d’altezza? Benvenuti al Ponte alla Luna, un’opera avveniristica inaugurata quattro anni fa che rappresenta una delle attrattive turistiche e sportive più gettonate e preferite dai turisti che vengono in terra lucana.
Costruita a Sasso di Castalda, delizioso centro in provincia di Potenza nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, la struttura si sviluppa in 300 metri di percorso fatto da un ponte d’assi di 98 metri, due ponti tibetani a corda unica e due strade ferrate più un meraviglioso pavimento trasparente sito nel punto d’arrivo.
Da qui si può ammirare un belvedere unico fatto di boschi e fitta vegetazione per un’esperienza ad alta quota che sovrasta l’Oasi faunistica del Cervo: il Ponte alla Luna è un’occasione anche per i geologi di studiare quest’area che nell’era preistorica era sommersa dalle acque del mare. Una vista a 360 gradi su tutta la zona che fa letteralmente impazzire gli amanti del trekking e dell’escursionismo che arrivano qua muniti di caschetto, imbracatura e moschettoni per una passeggiata “lunare”.
Ed ecco spiegato il nome di questa attrazione “sospesa” tra cielo e terra, dedicata a Rocco Petrone, figlio di emigrati italiani, giunti negli Stati Uniti da Sasso di Castalda per l’appunto: Petrone, uno degli artefici della corsa allo Spazio negli anni ’60, fu il direttore, per la Nasa, del programma Apollo, quello che per primo decretò l’arrivo dell’uomo sulla Luna.
Questa straordinaria opera, non certo adatta a deboli di cuore, regala un’adrenalina pazzesca a chiunque voglia compiere questa passeggiata, ricordando forse, almeno in parte, cosa provarono Neil Amstrong e Buzz Aldrin quando, il 20 luglio 1969, approdarono su un mondo sconosciuto, il satellite naturale della Terra. La Luna.