“Vai… Un passo dopo l’altro. Senza guardare in basso… Tranquillo, ho l’imbracatura…” Sono frasi sconnesse di un monologo interiore che si ripete ogni volta uguale sui gradini dei ponti tibetani della Basilicata; sono le prime battute di un viaggio scosso da profondi tremolii alle ginocchia che passano quando si ha – finalmente – la forza di guardarsi intorno e di sentirsi, per una volta, simili a falchi e sparvieri: liberi e vibranti nell’aria. Dedichiamo il Basilicata Post to post di oggi, con la sua consueta raccolta di immagini dai social, ad alcune delle attrazioni più adrenaliniche che la Lucania può offrire. Come il “Ponte alla luna”, a Sasso Di Castalda, omaggio a Rocco Petrone e che ci regala Il Brigante Lucano in uno scatto.
Viaggio italiano, invece, su facebook, ci porta a Castelsaraceno: dove c’è il ponte tibetano più lungo del mondo..
La dimensione onirica suggerita da queste passerelle che si allungano nel vuoto è ancora più suggestiva in autunno, quando i colori abbracciano monti e valli e lo sguardo si perde in un caleidoscopio di pace. Come appare nella foto pubblicata su Facebook da Viaggiamo insieme.
Anche rimanere in basso e guardare quanti scorrono sul Ponte, a Sasso di Castalda, mette i brividi, come racconta su Instagram rosante04.
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Infine, il momento cruciale di ogni passerella è quello che descrive pi.d su Instagram e che accade quando per la prima volta durante il tragitto si ha la forza di guardarsi i piedi. La vertigine ci assale, la paura del vuoto bussa alle porte della mente con fare precipitoso e le gambe si bloccano: “E ora?”.
Ora che non resta che procedere, un passo dopo l’altro, nella natura benigna intorno che fa il tifo per noi.
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