In principio “La Fontana”, nata nel borgo della leggendaria Isabella Morra, fu aperta e gestita a fasi alterne da due fratelli, Carmine e Pino, poi emigrati in Germania. Dopo qualche anno la sorella, Modesta, cuoca autodidatta, prese in mano le redini del ristorante dal novembre 1990, per non lasciarlo più.
Sono stati tanti i cambiamenti nel corso degli anni, dalla location (prima il ristorante era all’ingresso del paese e da alcuni anni invece è sotto al Castello) alla cucina, perché Modesta – ragioniera – mai avrebbe pensato di dilettarsi talmente bene in cucina da raccogliere consensi nella clientela e tra i giudici. Il locale, infatti, negli anni scorsi è stato riconosciuto “tra i ristoranti migliori della cucina materana” dall’Apt e Unioncamere di Basilicata.
Grazie agli insegnamenti della mamma, e allo studio approfondito delle tradizioni medievali e valsinnesi, la cuoca Modesta, insieme alla propria famiglia, ha fatto del Fontana del Borgo un luogo originale, nel cuore storico della propria comunità, aperto tutto l’anno e tappa fissa per locali e turisti. In questo ristorante, puoi sentirti a casa e degustare la cucina di una volta, quella dai sapori che ti rimandano indietro ai tempi passati coi nonni. L’offerta gastronomica spazia dalla pasta, rigorosamente fatta in casa, ai secondi di carne, con Modesta che non si pone limiti anche nel cucinare, se le trova freschissime, prelibatezze del mare come il polpo o il baccalà. Ma sono i legumi, i formaggi e i salumi gli ingredienti preferiti dalla cuoca con cui si diverte sempre o ad arricchire un piatto, usandoli come ripieno, o a renderli elemento principale. E’ il caso, ad esempio del “Lagane e Ceci”, dove la pasta lascia il posto da protagonista al legume cucinato, come si faceva nel Medioevo, con porro, alloro e zafferano.
Il locale vanta due location (e anche due cucine!), con una sala interna che può contenere 35 coperti e un dehors favoloso che domina tutta Valsinni dove c’è posto per 80 commensali.
Ad accompagnare le leccornie di Modesta e le tipicità medievali, ci sono i tanti vini presenti sulla carta, quasi tutte etichette regionali. Dalle cantine D’Angelo, a quelle del Notaio o al Terre Aspre: tutte espressamente di Aglianico: “è l’uva che si sposa meglio con la nostra cucina”, assicurano dal locale.
Specialità dello chef
Se c’è un piatto che non può mancare nel menù del ristorante, che vale l’intero viaggio, è senza dubbio il “Fagotto delle Baronesse”. Creato da Modesta, è un raviolo chiuso ripieno di bufala, porcini e salsiccia, servito su una crema rosa di porcini.