Gli uliveti sono parte dello scenario lucano; l’olio – del resto – è uno dei prodotti più importanti ed iconici della Basilicata, un compagno antico sulle tavole dei nostri avi che trova spazio, oggi, anche nelle immagini scattate con il telefonino e pubblicate su Instagram. Le fotografie postate sui social diventano così la rappresentazione viva e dinamica di un legame forte con la terra e con il suo calore e che si rinnova, ogni anno, tra ottobre e dicembre, con la raccolta delle olive.
Una delle tradizioni più diffuse tra i lucani è quella di bollire e conservare sotto sale i frutti dell’albero di olivo per poi riporli in pratici barattoli di vetro: saranno pronti all’occorrenza per ogni piatto o desiderio fulmineo, senza sforzo e in tutta la loro genuinità. Come ci suggerisce lo scatto di ilcuorebatteincucina74.
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alessio_clementi ci racconta con una sola immagine la gioia e i paesaggi della raccolta delle olive, in un giorno fresco ma radioso d’autunno inoltrato, con le foglie degli alberi già gialle e gli aromi di legno e di frutta che si sprigionano nell’aria in un abbraccio con la natura.
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agriturismoilpago dà il via all’opera faticosa della raccolta. Ma il più sembra già fatto in questa foto in cui le olive risplendono alla luce del sole sprigionando il loro inconfondibile aroma nella campagna lucana.
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Ferrandina è una delle città maggiormente legate, nell’immaginario collettivo, alle distese di ulivi . Il merito è dell’oliva infornata che racchiude tutto il sapore del territorio in pochissimi centimetri di puro appagamento gustativo. Ma la vera gioia s’irradia tra gli alberi: solleticano la terra in un fremito di allegria che si diffonde per tutta la campagna. Nella foto di enzaspartaco.
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Infine, antoniocalbi ci regala la meraviglia degli ulivi secolari a San Mauro Forte, quasi un viaggio all’orgine del cosmo.
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