Nello splendido centro storico di Venosa c’è il ristorante “L’Incanto”, locale di pregio che vanta un’atmosfera da sogno ed una mise en place molto elegante. L’attività è di Angela Frino, sommelier e guida “ispirata”, capace di creare, attraverso il buon gusto, quest’oasi del sapore sulla via che fu di Orazio. In cucina c’è l’istrionico “architetto” del gusto, lo chef Pompeo Limongiello, che non ha bisogno di presentazioni: dopo aver militato con soddisfazione in altre “avventure” gastronomiche, Limongiello, di origine irpina, è arrivato qui con grandi aspettative, riuscendo a regalare ogni giorno ai propri estimatori qualcosa di unico.
Nella sua “valigia” ci sono tanti prodotti della Valle del Sele che vengono a contatto con materie prime lucane e campane (come la bottarga di tonno rosso di Cetara), per una sorta di mescolanza, che non si ferma al mix di sapori ma è un connubio perfetto tra le culture e le tradizioni di questi due territori. Limongiello infatti è amante della cucina in generale, delle nuove tecniche di cottura e delle sperimentazioni: lo chef è il cuoco dei confini, quello che attinge dalla Puglia per i formaggi freschi, da Gragnano e Lagonegro per la pasta (Pastificio dei Campi e Pasta Caterina), dal senisese per i peperoni cruschi e dal potentino e aviglianese per il baccalà che, in questo ristorante, è l’unico pesce presente nella carta.
Tutti gli ingredienti che si usano in cucina sono a km 0, la reperibilità delle materie prime infatti per l’Incanto è questione di vita o di morte visto che chef Limongiello “odia” il congelatore, prediligendo la freschezza e l’autenticità dei prodotti usati. Tra i fornelli dell’Incanto si usano ben 7 tipologie di olio d’oliva diverso, ognuno adatto ad un tipo di piatto, o cottura, proposto.
Il locale arriva ad ospitare 35 coperti per servizio e offre un menù alla carta e alcuni percorsi diversi per chi ha voglia di essere coccolato dallo chef con qualcosa di innovativo. Il menù “del viaggiatore”, a 19 euro, è un’ottima soluzione per chi ha voglia di gustare un primo, un secondo e alcune “gemme” di pasticceria. Ma ci sono anche altri menù degustazione, decisamente più corposi di portate e assaggi, che spaziano dai 35 ai 45 euro sempre in base ai piatti proposti. 300 le etichette presenti nella carta dei vini: Campania e Basilicata sono ben rappresentate. Per i clienti più curiosi, nel locale c’è anche una cantina visitabile che è teatro di degustazioni di ottime riserve.
SPECIALITÀ DELLO CHEF
In virtù della sua peculiarità, chef Limongiello propone ai propri clienti un piatto imperdibile: il suo “Omaggio ai confini”. Si tratta di un piatto di ravioli freschi, ripieni di burrata, serviti su pesto di basilico e cime di broccoli dove al posto dell’alice viene messa la bottarga. Dal sapore unico.