Che belle le vostre vacanze in Basilicata, e che belle le vostre foto! Ce ne avete inviate tantissime su Facebook per regalarci le vostre sensazioni. Un dono straordinario per noi di Wayglo e con cui, oggi, celebriamo la Lucania. Cominciamo con la foto scattata da Alessandra Mauriello in visita alle cascate di San Fele.
Credit: Alessandra Mauriello
Anna Maria Castiello, invece, ci fa sognare con un’istantanea notturna e molto romantica di Matera.
Matera- Credit: Anna-Maria Castiello
A Guardia Perticara, ci travolge il dolce stupore per anfratti emozionanti e levigati come carezze di pietra in questo scatto di Antonella Coppola
Guardia Perticara – Antonella Coppola
Quest’immagina scattata a San Severino Lucano, da Cinzia Zegrini, è come un commovente rimando allo struggente “Infinito” di Giacomo Leopardi.
San Severino Lucano – Credit: Cinzia Zegrini
Domenico Sergio Troiano ci inonda di grandiosa bellezza con questa foto che ritrae Castelmezzano, immerso in un paesaggio fantasy.
Castelmezzano – Credit: Domenico Sergio Troiano
Franca Macchi indugia a Genzano di Lucania sulla Fontana cavallina, ritenuta una delle fontane più belle d’Italia. E si vede!
Fontana Cavallina – Credit: Franca Macchi
Nei boschi intorno a Rotonda, immortalati da Imma Cristallo, il tempo si ferma e la sensazione è quella di essere proprio nel posto giusto…
Credit: Imma Cristallo
Tutta l’emozione della banda per la festa di San Rocco a Missanello traspare nello scatto sereno e gioioso di Lina Mugavero:
Credit: Lina Mugavero
L’estate lucana non può essere mai scissa dal sapore della buona tavola. Soprattutto se ci si trova ad Avigliano in occasione della sagra del baccalà… Questo piatto con crusco, ritratto da Patrizia Candidi, ci fa venire l’acquolina in bocca:
Credit: Patrizia Candidi
Ultimi scampoli d’estate a Maratea, nell’istantanea di Rosa Coppola. La spiaggia nera, l’isola di Dino, il tramonto… Tutto, qui, è sublime così come le carezze dell’acqua fresca sulla pelle nei giorni roventi.
Michela Perruso si stende tra una Matera surreale, con l’orologio molle della persistenza della memoria di Salvador Dalì che si piega come un malleabile “camembert paranoico-critico del tempo e dello spazio”, e un’affascinante Tursi immobile nel tempo.
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