La Basilicata è una regione in cui gli odori sono sempre intensi, e buoni. Tra questi, uno dei più iconici è il profumo fragrante del pane a Matera. Quando è caldo e appena uscito dal forno, c’è ben poco che possa placare il desiderio immenso di morderlo. Ci inebria di voluttà gastronomica Basilicata Turistica, con questo scatto condiviso sulla pagina facebook.
Gli effluvi dolci e aromatici della primavera che avanza sono ugualmente irresistibili e ci inondano di voglia di vita e di nuove esperienze. Magari nel Parco del Pollino, come suggerisce la fotografia pubblicata su Instagram da @parconazionaledelpollinolovers.
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Come non farsi rapire dal gusto e dell’aroma inconfondibile del peperone crusco? In questa immagine scattata, a Tito, da @fotografando_basilicata, e veicolata su Instagram, la capacità di questo prodotto tipico di attrarre e di rimanere aggrappato alla memoria è deliziosamente evidente.
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Ma c’è un altro odore che invade la Basilicata: è quello polveroso e secco della storia che avanza e che tesse trame e incantesimi inarrivabili, meglio se trattenute nelle maglie architettoniche di un’opera grandiosa e Incompiuta da cui osservare sprazzi di cielo. Come accade a Venosa. E ci regala, su twitter, @lemuriinviaggio.
Una delle tappe che volevamo assolutamente “compiere” nel nostro #ontheroad della #Basilicata è proprio questa: l’#incompiuta di #Venosa .
Sarebbe dovuta essere un’espansione della Chiesa della Santissima Trinità, ma non fu mai terminata.#basilicataturistica #visitvulture pic.twitter.com/4frDycIhVT— Lemurinviaggio (@lemurinviaggio) August 24, 2020