Chilometri di aree selvagge e scarsissimo inquinamento luminoso rendono la Basilicata meta ideale per l’osservazione delle stelle e di fenomeni straordinari. Questo “viaggio nel cosmo” attraversa luoghi insoliti della regione, in cui planetari e osservatori astronomici moderni convivono con siti antichi e misteriosi.
Situato a circa 20 chilometri dal capoluogo, il Planetario Osservatorio Astronomico di Anzi è uno dei centri più importanti per l’attività di divulgazione scientifica e astronomica che svolge. La sua cupola di 12 metri di diametro consente di ammirare le meraviglie del Cielo Boreale, tra cui Cassiopea e le costellazioni dello Zodiaco. Presenta una riproduzione della nostra Galassia, l’esplosione di una Supernova, la formazione di una Nebulosa e la nascita delle Stelle. L’osservatorio organizza periodicamente visite ed eventi aperti a tutti.
L’astronomia in Basilicata è indissolubilmente legata a Castelgrande, piccolissimo borgo panoramico aggrappato sui monti lucani lungo confine nord-occidentale della regione. La posizione geografica e il contesto ambientale, privo di inquinamento atmosferico e luminoso, hanno da sempre attirato l’attenzione e la curiosità di studiosi, fino alla costruzione dell’Osservatorio Astronomico TT1, a 1250 metri di altezza, che dispone del secondo telescopio più grande d’Italia ed è legato a importanti attività scientifiche, mostre e convegni. La cupola gigantesca, immersa in un paesaggio selvaggio tra pascoli e rocce, sembra l’ambientazione di un film di fantascienza. Castelgrande ospita anche l’Osservatorio per Astrofili De Gasparis, appena fuori dall’abitato, meta di visite guidate e attività didattiche.
C’è un altro motivo per cui Castelgrande è amato dagli appassionati di archeo-astrologia e cosmo: Contrada Canalicchio, a valle del borgo, racconta il legame ancestrale tra cielo e terra. Questo luogo meraviglioso custodisce la piccola chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, immersa tra le querce; qui, al solstizio d’inverno, un raggio di sole attraversa la finestra dell’abside per colpire l’altare in un punto preciso. Poco distante c’è la Petra della Madonna, un misterioso monolite nei pressi di una grotta che, come un primordiale calendario di pietra, viene sfiorato dal primo raggio di sole mattutino nel solstizio d’estate.
Nel cuore selvaggio della regione, la foresta di Gallipoli Cognato, caratterizzata dall’alternarsi di querce e rocce ricoperte di muschio, è teatro di un fenomeno affascinante. Il complesso megalitico di Pietre della Mola, sito archeo-astronomico importantissimo nei pressi della cima Monte Croccia, è una formazione di roccia calcarenitica probabilmente modificatain età del bronzo per osservare il sole nel solstizio d’inverno: a mezzogiorno il sole appare in una piccola fessura scavata nella roccia; esattamente nello stesso punto di osservazione si può vedere l’astro riapparire al tramonto nella galleria creata dalla sovrapposizione di una enorme lastra di pietra su una fenditura naturale. Davvero l’occasione ideale per esplorare il territorio unico del Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.