I paesi lucani sembrano attraversati dalle ombre del passato, specie quando si seguono le rotte dei paesi abbandonati. Attraversandoli, capita talvolta di avere l’impressione di incrociare i fantasmi di un tempo ormai trascorso, come se degli ectoplasmi benigni fossero in attesa del ritorno della vita che brulicava in quei posti e ne fossero rimasti aggrappati disperatamente. Succede, ad esempio, a Borgo Taccone, a Irsina. Qui, le famiglie ancora presenti sono pochissime. Molti sono gli edifici in stato di abbandono e, nelle giornate di vento, i cigolii delle imposte scardinate rimbombano tra le stradine vuote. Eppure la bellezza se ne sta acquattata ed emerge, imprigionandoci. Come accade guardando lo scatto di fotografando Basilicata su Instagram
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Foto in bianco e nero ritraggono Craco quando la vita e l’operosità umana ancora erano presenti, tra l’odore del vino messo a invecchiare nelle cantine e i sapori al rosmarino di un’estate piena che serpeggiava tra le case in rovina. Nella foto struggente di Lucania Turistica, su Facebook.
Una salita che conduce nel cuore del borgo di Alianello. Facile risentire le grida dei bimbi che giocavano rincorrendosi sulla strada acciottolata mentre le donne anziane, nei loro scialli neri ed eterni, li guardavano affaccendate tra mille, esausti, lavori. Il passato ritorna, qui, ad ondate ma si ferma a guardarsi senza tristezza, solo con un velo di nostalgia che brilla come la luce del sole che si fa largo tra i rami degli alberi. Nella foto di Angela Marino.
Infine, un ritratto delle vecchie case ai piedi del castello di Brienza e la loro storia secolare raccontata in puntelli a matita, poetici ed eleganti, da Alice Viggiano. Un borgo dei ricordi in cui non c’è spazio per l’amarezza ma solo per la dolcezza di chiacchiere e giochi infantili. Questo sembra suggerire il disegno pubblicato su Facebook da Forum dei Giovani – Bienza.