Dal 2005 Giuseppe Misuriello gestisce con coraggio l’Antica Osteria Marconi, aperta anni prima da Frank Rizzuti, uno dei primi chef “stellati” della Basilicata. Misuriello ha studiato le tecniche di Rizzuti, passando dalla sala ai fornelli, portando così la sua idea di cucina brillante e rivoluzionaria. Così, mentre a Potenza si diletta a creare dalla materie prime povere un menù sempre al passo coi tempi, Misuriello in questi anni si guadagna anche una stella Michelin riconfermando al top la Locanda Severino di Caggiano (Salerno) dopo l’addio del “materano” Vitantonio Lombardo.
La cucina proposta da Misuriello è gourmet perché prende le proposte tipiche del territorio e le porta direttamente nel futuro con le rivisitazioni che consistono in cotture moderne e abbinamenti sempre particolari. E’ così che in questa osteria, che conta 25 coperti all’interno con la possibilità di altri dieci nel periodo estivo, si possono assaggiare alcune delizie lucane come la ricotta di pecora, servita con pomodori, basilico e menta oppure il baccalà al sugo alcune zuppe e minestre di legumi, esclusivamente della zona. Materie prime povere, cucina povera: è questo il diktat usato da Misuriello in un ambiente elegante impreziosito da primi piatti fatti con una base di pasta fresca preparata assolutamente come da tradizione con sola acqua e farina. Da questa combinazione nascono gli strascinati, le orecchiette e i fusilli e anche i ravioli, un trionfo che la tavola propone con abbinamenti all’avanguardia come i gamberi e la burrata, gli asparagi e i peperoni cruschi.
Oltre un menù che rispetta la stagionalità e l’offerta quotidiana del mercato di Potenza, all’Osteria Marconi si può anche lasciarsi stupire dal percorso “Colazione di lavoro”, un menù per il pranzo con tre portate al costo di 22 euro, o il “Degustazione”, un viaggio di 6 portate al costo di 35 euro.
Bibite escluse naturalmente. Perché la cantina dell’osteria vanta 300 etichette di vini, rappresentate all’80% da cantine regionali, dove l’Aglianico la fa da padrone insieme a bottiglie della Val d’Agri e al Grottino di Roccanova. Poi tanti vitigni nazionali ed esteri, per non parlare delle bollicine.
SPECIALITÀ DELLO CHEF
Una delle prelibatezze della casa è sicuramente l’agnello che arriva dalle Dolomiti lucane: si tratta di un cosciotto d’agnello disossato e cotto sottovuoto servito con crema di caciocavallo e liquirizia. Una squisitezza, non per tutti i palati ma sicuramente rappresentativo del territorio.