Raffaele Giordano muore il 15 luglio del 1996 ad Auberry, in California. Conosciuto da tutti sul ring e fuori con lo pseudonimo di “Young Corbett III”, il pugile italo-americano era nato a Rionero in Vulture 88 anni prima. Nelle sue vene scorreva, quindi, sangue lucano e la storia della sua famiglia, come quella di tanti suoi coevi originari della Basilicata, è stata una storia di emigrazione. Quando era ancora in fasce, i suoi genitori decidono di trasferirsi oltreoceano. Raffaele cresce negli States e a quattordici anni si avvicina alla boxe; grazie al suo peso piuma, ad un fisico coriaceo e alla sua agilità, inizia presto a sfidare sul ring i più grandi campioni del suo tempo. Il “mancino di Fresno” (così veniva chiamato, dal luogo in cui si era stabilito in California) raccoglie l’eredità di un altro pugile venuto prima di lui – Young Corbett II – in un tempo in cui avere un nome italiano in America non favorisce certo il suo detentore. A 28 anni ha già disputato oltre centotrenta incontri, vincendone la maggior parte. A 40 chiude con il mondo della boxe con 121 vittorie su un totale di 155 incontri sul ring. Tra il pubblico che accorre a sostenerlo, anche un folto gruppo partito proprio da Rionero, per il quale Ralph, era Raffaele, “il guerriero del Vulture”. Young Corbett III non ha avuto probabilmente la giusta notorietà in Basilicata, ciononostante è passato alla storia come uno tra i pugili più grandi di tutti i tempi, aggiudicandosi anche il proprio posto nella Hall of Fame.