È il 24 ottobre 1868 e a Ferrandina nasce una bambina di nome Maria, figlia di Filomena e Michele Barbella. La sua è una famiglia di origini molto umili, numerosa e in cerca di fortuna altrove, poiché, col solo lavoro sartoriale di Michele, è impossibile andare avanti, nonostante faccia anche il contadino.
Così, a diciassette anni, Maria parte per gli Stati Uniti insieme con i suoi genitori e qui, vivrà a New York (a Little Italy) e farà la sarta, lavoro insegnatole dal padre, per la fabbrica di mantelli Louis Graner & Co.
Maria si reca a lavoro a piedi e ogni giorno percorre la stessa strada che la conduce alla fabbrica e che la proietta dritta dritta verso il chiosco di Domenico Cataldo, un lustrascarpe lucano, di Chiaromonte, che non perde occasione per ammirare la ragazza e rivolgerle dei complimenti.
Maria, che inizialmente evita ogni contatto con l’uomo che la corteggia, ad un certo punto cede alle lusinghe e chiacchiera dopo chiacchiera si scopre innamorata dello stesso. Ma Domenico, che è sposato e con figli in Basilicata, non promette nulla alla giovane donna che, inizialmente accetta di lasciarlo ma, in un secondo momento decide di frequentarlo e addirittura di conviverci. Tutto questo nella speranza d’essere, un giorno, sposata.
Nonostante abbia accettato la convivenza, con tutti i suoi obblighi matrimoniali, Maria non ha un buon rapporto con l’uomo perché ogni giorno le ricorda che non la sposerà mai. Col passare del tempo i toni tra i due diventano sempre più aspri, tanto che sua madre Filomena, cerca di mettere d’accordo i due chiedendo a Domenico di sposare sua figlia Maria. Tutto questo avviene all’interno di un bar dove, Domenico, con tono sarcastico risponderà “solo un maiale può sposarti!”.
Maria in preda all’ira più funesta prenderà un rasoio e gli taglierà la gola.
La giustizia americana, davanti a tale efferato delitto, prima richiude Maria nel carcere di Sing-Sing e poi la condanna alla pena di morte, facendola balzare alle cronache del momento come la seconda donna nel mondo, condannata alla sedia elettrica (introdotta nel 1889).
La notizia della sua condanna a morte, finita sui giornali, arriva alla contessa Cora Slocomb di Brazzà, una donna americana molto abbiente, sposata e residente in Italia.
La donna, molto conosciuta a New York, prende a cuore il caso di Maria, vedendo in lei non una assassina, come intitolavano i giornali, ma una donna presa in giro da un uomo. Così l’aiuterà facendo diventare di dominio pubblico la sua storia, facendole ottenere assistenza legale, affidandola ai tre avvocati più famosi di New York.
Il 10 dicembre del 1896 Maria viene scagionata con il verdetto di “non colpevolezza, perché incapace di intendere e volere”. Un anno dopo si sposerà con un altro italiano e diventerà madre.
Questa storia, partita da molto lontano, ha portato la città di Ferrandina ad essere inserita, nel 2005 tra le “Città per la vita. Città contro la pena di morte”.